Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaIndivisibili - Recensione

Indivisibili - Recensione

Indivisibili - Film - 2016 - Edoardo De Angelis - RecensioneAl suo terzo lungometraggio, Edoardo De Angelis firma un’allegoria potente del dolore della trasformazione del corpo, con protagoniste due gemelli siamesi in un mondo dai toni forti e barocchi

Indivisibili, il terzo film di Edoardo De Angelis, è stato accolto molto bene alla Mostra del Cinema di Venezia 2016 e si appresta a partecipare al London Film Festival. Il regista si è ispirato alle gemelle Hilton del film Freaks (Tod Browning, 1932) donando alle protagoniste del suo film gli stessi nomi, Daisy e Violet. È uno spunto interessante e De Angelis ci ha cucito intorno un film fresco e diverso che sta riscuotendo parecchi consensi internazionali.
Con un bel piano sequenza sulla spiaggia sporca e sciatta di Castel Volturno all’alba, il film ci immerge fin dai primi fotogrammi nella realtà in cui respirano e si muovono le protagoniste. Daisy e Viola (le gemelle Angela e Marianna Fontana) sono due gemelle siamesi quasi diciottenni, nate attaccate su un fianco, belle e con una gran voce. La loro condizione, e finora anche la giovane età, le ha rese completamente dipendenti dalla famiglia, la madre (Antonia Truppo) alcolizzata e quasi sempre sballata, e il padre/manager (Massimiliano Rossi) che è riuscito a fare di questa situazione un piccolo business dell’intrattenimento con cui supporta tutti quanti. Daisy e Viola girano per feste, matrimoni e comunioni, cantando con voci angeliche le loro canzoni neomelodiche scritte dal padre e deliziando della loro presenza una folla grottesca e superstiziosa che le vede come quasi-sante e fa a gara per toccare quel lembo di carne che le unisce nella speranza che porti loro fortuna. Tutto sembra normale e immobile nel loro piccolo mondo, ma le ragazze stanno crescendo, sono quasi maggiorenni e qualche crepa appare in questo status quo. Un manager di successo le vuole ingaggiare e non cela la sua preferenza per una di loro e un chirurgo (un cameo di Peppe Servillo) si offre di investigare la possibilità di separarle. Quando questa possibilità di separazione diventa reale, il loro mondo comincia a sgretolarsi. Tutta l’industrietta messa su dal padre rischia di crollare visto che quello che rende le gemelle speciali, oltre alla voce, è la loro rara peculiarità e Daisy e Viola devono fare i conti con il conflitto tra amore reciproco e voglia di libertà.
Le bravissime gemelle Fontana danno forma a due personaggi che riempiono lo schermo di vita. Quasi un essere soprannaturale con due teste, le ragazze hanno due caratteri diversi ma parti entrambi di un unico cuore. Le loro menti volano e sognano, ma il loro corpo pesante le tiene ancorate a terra. Bellissima la scena dove sulla spiaggia calciano un pallone, cadono e si rialzano, goffe ma spontanee al tempo stesso. La loro dolorosa diversità di vedute sull’eventuale separazione crea un’allegoria potente del dolore della trasformazione del corpo da bambine in donne e del distacco dal nido.
De Angelis ha creato un mondo dai toni forti e barocchi, un freak-show circense popolato da loschi preti, prostitute e corruzione, in uno sfondo partenopeo, più American Horror che Gomorra (per cambiare!), un presepe grottesco dove posizionare due personaggi che agognano una normalità negata. Ci sono momenti fortemente gotici, in alcuni, come la festa in barca del manager, la regia indugia un po’ troppo nelle atmosfere di 'nani e ballerine', ma altri, come la processione verso la fine del film, sono estremamente intensi ed efficaci nel simbolismo.

Da non dimenticare che Indivisibili è anche supportato dalle belle prove di Antonia Truppo e Massimiliano Rossi nei ruoli tragicomici dei genitori, dalla colonna sonora di Enzo Avitabile e dell’italianissima Makinarium che ha creato l’effetto 'siamese' non computerizzato.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3.5

  Vai alla scheda del film
  Trailer del film


Video

Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.