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Hardcore! - Recensione

Hardcore! - Ilya Naishuller - 2016 Arriva nelle sale Hardcore!, pellicola anarchica e adrenalinica che gioca con i generi contaminandoli. Un concentrato furbo e caotico di follia e fan service, che nonostante l’idea accattivante non riesce a portare una vera innovazione nel proporre un nuovo personale linguaggio cinematografico

Sin dal suo trailer di debutto Hardcore! ha catturato da subito l’attenzione di un gran numero di curiosi per via della natura stessa del progetto: un film dal ritmo furioso, girato interamente in soggettiva e con sequenze d’azione cariche di violenza estrema e beffarda ironia. L’interesse era inoltre accresciuto dal fatto che il regista russo Ilya Naishuller aveva già conquistato una certa notorietà sul web grazie al video musicale Bad Motherf*cker, realizzato in qualità di front man del gruppo punk Biting Elbows, un vero e proprio corto che introduce molte delle dinamiche della pellicola e ne costituisce l’embrione creativo. La clip divenne subito virale, e il successo spinse il produttore Timur Bekmambetov (autore di Wanted e dell’imminente remake di Ben-Hur) a contattare Naishuller per offrirgli la possibilità di espandere l’esperienza raccontata in un intero lungometraggio.
Sin dalla sua genesi, quindi, Hardcore! si connota come un lavoro che oltrepassa generi e codici comunicativi, mescolando i riferimenti e contestualizzando i propri contenuti principalmente nell’ambito della cultura videoludica generazionale degli ultimi anni. I meccanismi che adotta, infatti, afferiscono direttamente a un immaginario fortemente caratterizzato da una rigida partecipazione attiva dello spettatore (come si evince sin dal titolo, che richiama la categoria di videogiocatori più appassionati). La trama diviene quindi un pretesto per innescare una girandola interminabile di scene in cui l’azione è estremizzata fino a diventare grottesca, esasperando il tasso di brutalità (già dai titoli di testa) e introducendo una robusta dose di ammiccante volgarità e di scaltro umorismo. La sceneggiatura è ridotta al minimo, e si regge su un automatismo istintivo in cui la caratterizzazione dei personaggi è sostituita da un riconoscimento indiretto del pubblico di alcuni tratti tipici condivisi. Anche la costruzione narrativa è sospesa, seguendo un preciso arco che si struttura secondo gli sviluppi tipici dei giochi in prima persona. Si tratta di un processo che rende i protagonisti e le loro vicende facilmente assimilabili dallo spettatore, che conosce perfettamente l’ambito in cui l’autore si muove.
Hardcore! è un prodotto ibrido astuto, che adotta la contaminazione dei generi e dei mezzi comunicativi per sfruttare linguaggi tutto sommato consolidati, senza però introdurre nulla di realmente innovativo. Nelle scelte stilistiche sono rintracciabili le influenze di molti contributi dovuti ai fenomeni virali nati sul web (YouTube in particolare, inevitabilmente), amplificati da un citazionismo spesso sfacciato anche in ambito prettamente cinematografico. Tralasciando l’evoluzione della soggettiva attraverso gli anni (e gli esempi illustri del suo uso), l’idea stessa alla base della pellicola non è poi così originale se si pensa ad esempio a lavori come Enter the Void di Gaspar Noé. Il merito che va riconosciuto a Naishuller è quello di aver cercato tecnicamente di riversare sul grande schermo un’esperienza differente rispetto a quelle classiche, affrontando limiti tecnici e persino culturali. Il regista russo ha infatti usato un approccio opposto a quello che seguono gli usuali lungometraggi ispirati ai videogiochi (e approdati in sala con scarsi risultati), sfruttandone le potenzialità e le suggestioni, senza partire da un unico soggetto ed evitando di piegarne le potenzialità alle logiche più commerciali del mercato. Girato interamente con delle GoPro montate su un equipaggiamento dedicato, Hardcore! offre in molte parti delle semplici esibizioni di parkour in ambiente urbano (una Mosca poco valorizzata), per poi deflagrare improvvisamente in avvincenti scene d’azione che mostrano grande inventiva ma anche un eccessivo compiacimento nella messa in scena (sottolineato dall’uso volutamente impertinente della colonna sonora). La regia è senza dubbio energica e robusta, ma soffre di una certa ripetitività che la rende vittima proprio di quelle influenze che vuole omaggiare (si avverte in particolare l’eco di prodotti come Crank).

Hardcore! è un film costruito per catturare l’attenzione e i facili entusiasmi di un pubblico di fan ormai insofferenti all’omologazione seriale delle consuete pellicole d'azione. Un tentativo interessante, ma in definitiva inerte, di mescolare media e immaginari differenti. Sulla locandina del film si legge: “per ogni generazione c’è un film che cambia tutto per sempre”, peccato non sia questo il caso.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 2.5

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Video

Simone Tricarico

Pensieri sparsi di un amante della Settima Arte, che si limita a constatare come il vero Cinema sia integrale riproduzione dell’irriproducibile.

1 commento

  • Giovanni Berardi
    Giovanni Berardi Mercoledì, 20 Aprile 2016 18:11 Link al commento Rapporto

    Prendete uno stuntman, aggiungete a ciò un regista che nel 2013 faceva parte del writing team del videogame “Payday 2”, un pizzico di GoPro, e avrete un film che sarà intrattenimento action allo stato puro... ed in prima persona.
    Ladies and Gentlemen, per la regia di Ilya Naishuller, “Hardcore!”.

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