News, recensioni, approfondimenti sul cinema asiatico

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniAsiaGantz:O - Recensione (Venezia 73 - Fuori Concorso)

Gantz:O - Recensione (Venezia 73 - Fuori Concorso)

Gantz:O - Film - 2016 - Yasushi Kawamura - RecensioneUna vera e propria animazione made in Japan con combattimenti tra alieni e umani e armi avveniristiche in un contesto di distruzione e morte, in cui sopravvive una lieve speranza. Questo è Gantz:O, che conquista e affascina anche per la storia

Masaru Kato sta tornando a casa per festeggiare il compleanno del fratello. In metropolitana è testimone dell'omicidio di una persona da parte di uno squilibrato, che dopo uccide pure lui. Il ragazzo, però, si risveglia inaspettatamente in una stanza con altri individui. Chi sono? Sono i membri della squadra di Tokyo intenti a combattere gli alieni. Il giovane è così scaraventato in un inferno di fiamme, confusione, morti e alieni dalle fattezze uniche. Non può tirarsi indietro, però e quindi Kato combatte perché solo vincendo questa sanguinosa battaglia può tornare a casa, magari in compagnia della giovane ragazza, appartenente alla squadra di Osaka, di cui sembra essersi innamorato.
Il regista Yasushi Kawamura è convinto che il suo film sarà apprezzato da tutti, anche dai non amanti della computer grafica o dell'animazione. Gantz:O, infatti, è un film d'animazione, tratto dall'omonimo manga di Hiroya Oku, in cui alcune squadre di umani sono in lotta contro gli alieni. Chi governa questa battaglia è una sfera nera denominata Gantz. Kato, quindi, entra a far parte a sua insaputa di una delle squadre e combattendo e uccidendo, ha la possibilità, dopo l'incidente in metro, di riappropriarsi della sua esistenza. Nel descrivere i combattimenti Kawamura, oltre a immaginare il quartiere di Shibuya completamente devastato da questa lotta fatta di pistole che sparano proiettili non visibili e letali, spade taglienti, carri da combattimento avveniristici e pieni di armi fantascientifiche, pensa anche a creare un'atmosfera. Questa si fonda su una distruzione quasi coerente, logica perché mediata dal punto di vista di Kato, ossia ammazzare gli alieni per poter tornare a casa. Nel perseguimento di questo obiettivo il ragazzo è sostenuto e incoraggiato da una giovane madre, appartenente alla squadra di Osaka, innamorata di lui, con cui sogna una vita insieme. E' questo il seme di speranza che trascende la distruzione fantastica del film, per avvicinare la narrazione a quella di un romanzo dell'Ottocento in cui l'amore tra i due protagonisti è sentimentale, passionale, istintivo e speranzoso.
Di fianco alla speranza, dunque, c'è anche il pericolo e questo è rappresentato dai buffi alieni. Sono caratterizzati con fattezze quasi comiche, movimenti del corpo non umani, poteri rigenerativi, vite quasi infinite e astuzie e velocità non fronteggiatili da un uomo solo. Per sconfiggerli, quindi, serve il gioco di squadra, sempre cercato da Kato, che può essere l'elemento vincente contro la forza dei nemici.
Gantz:O è, pertanto, un film d'animazione affascinante e coinvolgente per due motivi. Innanzitutto la grafica e la descrizione delle battaglie. Seppur siano estremamente rumorose e violente, tendono a non stancare mai la visione, perché create con una definizione dell'immagine quasi reale che propone movimenti e fisionomica iperrealisti. I combattimenti, inoltre, sono descritti con il giusto peso di coraggio e timore dei protagonisti, i quali non si lasciano mai andare a scene madri di disperazione. Ciò, come detto, fa da cornice allo sviluppo narrativo che non è mai esagerato, non mostra mai i combattenti in una situazione di imminente sconfitta, anche quando gli alieni diventano sempre più grossi e arrabbiati. Alberga sempre negli umani il credere nell'adempimento della propria missione.

Tutto ciò avvalora la sensazione di Kawamura, ossia che Gantz:O conquisterà tutti coloro che vorranno vederlo per la sua semplicità, per il fascino delle immagini e per ciò che comunica.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3

  Vai alla scheda del film
  Trailer del film
 

Video

Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.