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Sei capolavori restaurati di Yasujiro Ozu in home video: uno sguardo al cofanetto Blu-ray

Yasujiro Ozu - Cofanetto - DVD - Blu-rayGrazie a una campagna di crowd-funding di grande successo, la Tucker Film è riuscita a finanziare la distribuzione in Italia di sei capolavori restaurati del maestro giapponese Yasujirō Ozu. Il risultato è un pregevole cofanetto Blu-ray (edito da CG Home Video) che mira ad avvicinare anche il grande pubblico al genio creativo di uno dei più grandi registi di sempre

«Un giorno, ne sono sicuro, gli stranieri capiranno i miei film». Aggiunse quindi con un sorriso modesto: «Poi di nuovo, no. Diranno, come tutti gli altri, che i mie film non sono niente di che».

La grandezza umile e al contempo straordinaria di Yasujirō Ozu è racchiusa tutta in questo breve ritratto di Yûharu Atsuta, storico direttore della fotografia di molti capolavori indimenticabili del maestro giapponese. È difficile pensare a una figura altrettanto importante nella storia del cinema che abbia influenzato in maniera così profonda il panorama artistico mondiale, ispirando generazioni di cineasti e segnando con le sue opere (alcune delle quali occupano i primi posti fra le pellicole più belle mai realizzate) la Settima Arte nella forma e nei contenuti.
Eppure Ozu è sempre stato un profeta della semplicità, un venditore di "tofu", come volle lui stesso definirsi: "Dico sempre alle persone che non faccio altro che tofu, e questo perché non sono che un venditore di tofu". In queste parole risplende l’eccezionale ricchezza di un autore che ha raccontato con oggettiva e cristallina bellezza le trasformazioni del suo Paese, toccando vette altissime di perfezione stilistica.
Proprio a questa sua immensa eredità è legata la splendida iniziativa della Tucker Film, che in collaborazione con il Far East Film Festival di Udine ha deciso di realizzare un cofanetto contenente l’edizione Blu-ray (ma è disponibile anche una versione in DVD in un doppio cofanetto da tre dischi) di sei capolavori di Ozu restaurati. Si tratta di alcuni fra i titoli più significativi, di cui la Tucker Film ha acquisito i diritti per la distribuzione in Italia (prima al cinema, ora in home video) con lo scopo di conquistare un pubblico di vecchi e nuovi appassionati, riconsegnando loro i lungometraggi nel proprio originario splendore.

Viaggio a Tokyo - Edizione Blu-ray TuckerIl restauro digitale è stato curato direttamente dalla Shochiku, la società di produzione (la più antica azienda nipponica) con cui Ozu debuttò proprio al suo esordio nel 1927. Il progetto ha preso il via alcuni anni fa partendo da uno dei lavori più iconici dell’intera filmografia del maestro orientale: Viaggio a Tokyo (1953). Le copie su pellicola erano infatti diventate ormai vecchie e lesionate, per cui l’idea di riversare in digitale il materiale d’archivio ha avuto sin da subito un valore enorme per la preservazione di un patrimonio universalmente riconosciuto: basti pensare che nella classifica dei film più belli della storia del Cinema curata nel 2012 dalla rivista britannica Sight&Sound, Viaggio a Tokyo occupa il primo posto con 48 menzioni espresse da una giuria eterogenea di ben 358 registi. L’opera di scansione dei negativi in 4K si è avvalsa della collaborazione della rete televisiva nazionale giapponese NHK, specializzata nei formati ad alta definizione Hi-Vision. Inizialmente, visto l’onere e la complessità del processo di restauro, la Shochiku aveva pianificato un solo rilascio in coincidenza con il 110° anniversario della nascita di Ozu nel 2013. Tuttavia l’accoglienza entusiasta ha spinto la società a proseguire con gli altri lavori che sono compresi nel cofanetto, ovvero: Buon Giorno (uno dei primi film a colori di Ozu), Tarda primavera, Fiori d’equinozio, Tardo autunno e Il gusto del sake.
Può stupire la presenza di varie pellicole a colori fra quelle restaurate, soprattutto se consideriamo che le più danneggiate risalgono ai primi anni della carriera del famoso cineasta (molte copie stampate sono andate distrutte durante la seconda guerra mondiale o perse per la scarsa cura nella conservazione). In realtà si tratta di una precisa scelta strategica, pianificata in maniera rigorosa. Durante le scansioni di Viaggio a Tokyo, infatti, la Shochiku ha potuto contare sul contributo essenziale di Takashi Kawamata, assistente operatore in molti film di Ozu. La sua testimonianza vivente ha permesso di controllare costantemente la fedeltà del risultato ottenuto, definendo un modello per le gradazioni di grigio applicabile anche alle future lavorazioni di altre pellicole in bianco e nero. Era quindi inevitabile, vista la sua età avanzata, tentare di sfruttare appieno l’apporto di Kawamata per il restauro di almeno un film a colori. L’esigenza si faceva particolarmente impellente in virtù del fatto che il collaboratore di lunga data Atsuta era morto nel 1993.

Fiori di Equinozio - Edizione Blu-ray Tucker FilmOzu, infatti, usava con raffinata efficacia e maniacale precisione la scala cromatica, controllando personalmente la tonalità di ogni oggetto in scena. Un’attenzione che richiedeva meticolosa accuratezza nella procedura di restauro, soprattutto a causa della predilezione del grande autore nipponico per l’accostamento di colori pastello ad altri fortemente saturati, spesso accentuati anche dall’uso mirato delle luci.
Fiori di Equinozio
è stata una delle prime pellicole in cui è tornato brillare il famoso 'rosso Ozu', uno dei marchi distintivi del regista, che proprio ad Atsuta confidò la sua passione per l’uso ricorrente di quella tonalità ("le persone che amano il rosso sono geniali oppure pazze"), di cui si dice avesse individuato ben dieci variazioni da voler impiegare.
Una prima visione dell’ottimo lavoro di ripristino effettuato si era già potuta apprezzare alla 70° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove Fiori di Equinozio era incluso nella sezione Venezia Classici con una proiezione speciale avvenuta alla presenza dei rappresentanti della Shochiku.
Sicuramente l’aspetto più curioso e coinvolgente dell’intero progetto di restauro portato avanti è stato il coinvolgimento collettivo e la relativa mobilitazione individuale per contribuire al finanziamento dell’operazione. I costi elevati sono stati infatti in parte supportati dalla NHK e dal National Film Center, però lo sforzo economico elevato ha spinto a ricorrere al crowd-funding per coprire parte delle spese (in particolare per la lavorazione di Tarda Primavera). Si è trattato di una scelta felice che ha avuto un’ampia risposta Giappone, con un alto tasso di partecipazione che ha superato nettamente le stime iniziali.

Yasujiro Ozu - Cofanetto Blu-ray Tucker FilmIl modello è stato talmente efficace che anche la Tucker Film ha deciso di adottarlo in Italia, al fine di rendere realtà il sogno di regalare al pubblico nostrano una raccolta in HD di classici del maestro giapponese. Attraverso una campagna lanciata su Kickstarter ad ottobre 2015, in poco meno di due mesi sono stati raccolti 19.180 € grazie alle offerte volontarie di 294 finanziatori.
La somma è stata quindi utilizzata per la realizzazione del cofanetto, che racchiude tutte e sei i lavori restaurati su supporto Blu-ray con le specifiche riportate di seguito:

Formato video HD 1080 24p 4/3 1.33:1
Audio Giapponese Dolby Digital 1.0/Giapponese DTS - HD - Master audio 1.0
Sottotitoli: Italiano / Italiano per non udenti

Senza dubbio ottima la qualità video, in cui emerge la bontà del restauro sia nella pulizia del bianco e nero (con la puntuale gestione del contrasto) che nella sorprendente resa cromatica delle pellicole a colori. Non stupisce come il lavoro di recupero delle tonalità abbia di nuovo conferito alle immagini quella resa pittorica che l’autore ha sempre cercato. Ozu si paragonava infatti a un "un pittore che dipinge sempre la stessa rosa", confezionando con ogni suo lavoro una grammatica nuova con cui declinare la propria cifra poetica e stilistica. Il colore era parte funzionale di tale linguaggio, così come emerge chiaramente dalle immagini nitide dei film restaurati.
Essenziale anche la presenza dell’audio originale con sottotitoli in italiano, attraverso cui apprezzare in lingua tutte le opere proposte. Assai deludenti risultano al contrario i contenuti extra, che si limitano (per tutti e sei i Blu-ray) al medesimo trailer di presentazione della retrospettiva e a una scarna galleria fotografica. Sicuramente poteva essere fatto uno sforzo maggiore per arricchire l’esperienza dello spettatore con materiale aggiuntivo in grado di fornire un ulteriore approfondimento al lavoro di Ozu e all’intera iniziativa.

Ozu Yasujirō, Autunno e primavera - LibroAnche dal punto di vista grafico l’edizione appare molto curata, con il cofanetto illustrato da Guido Scarabottolo che contiene (oltre ai sei lungometraggi) anche il libro Ozu Yasujirō, Autunno e primavera di Giorgio Placereani (con due saggi inediti di Dario Tomasi e David Bordwell). All’interno un interessante resoconto del lavoro di restauro, raccontato attraverso l’intervista a Kato Moriguchi  (General Manager della Shochiku), e una rassegna dei titoli presentati inseriti all’interno della filmografia completa dell’autore. Importanti anche gli approfondimenti dedicati agli attori del cineasta nipponico: dal suo alter ego Ryu Chisu a Hara Setsuko, volto femminile inconfondibile del cinema giapponese del dopoguerra. Interessante anche il mini dizionario in cui vengono ripercorsi alcuni degli elementi fondamentali (umani, tematici, poetici e stilistici) del cinema di Ozu.

In definitiva un prodotto irrinunciabile per ogni appassionato di cinema, che potrebbe far scoprire anche ai meno esperti e a un pubblico giovane il fascino inesauribile di uno fra i registi più importanti, il cui lascito è sopravvissuto inalterato al trascorrere del tempo dopo la sua scomparsa. Sulla tomba di Ozu non è riportato alcun nome, ma solo l’ideogramma della parola "mu": il nulla. Quel nulla che l’autore ha saputo colmare con la sua arte, dando forma e sostanza all’essenza stessa della vita.



Video

Simone Tricarico

Pensieri sparsi di un amante della Settima Arte, che si limita a constatare come il vero Cinema sia integrale riproduzione dell’irriproducibile.

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