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Sense8 - Seconda stagione: prime impressioni dallo Speciale natalizio

Sense8 - Seconda stagioneSu Netflix lo speciale natalizio di due ore che dà il via all'attesissima seconda stagione di Sense8, la serie delle sorelle Wachowski che racconta la storia di otto sconosciuti che condividono le loro esperienze grazie a un legame telepatico: ecco le prime impressioni

Dopo 8 mesi di riprese, è pronta la seconda stagione di Sense8, la serie prodotta da Netflix che, dopo 2 anni di attesa, sarà disponibile sul canale dal 5 maggio 2017. La regista Lana Wachowski ha voluto aggiungere al pacchetto un piccolo regalo di Natale (da trovare su Netflix come inizio della Season 2), disegnato per titillare i fan rimasti a bocca asciutta con il brusco finale della prima stagione. In realtà più che un teaser questo Christmas Special è una succosa puntata di due ore, un episodio autoconclusivo, nella tradizione di alcuni show britannici e americani che spesso propongono uno special o una puntata dal sapore festivo (a proposito, da non perdere quest’anno anche lo special di Sherlock!).

Dove eravamo rimasti. La prima stagione di Sense8 aveva catturato il pubblico per il fantastico e accattivante sviluppo dei personaggi e dei loro destini incrociati, ma aveva lasciato dei dubbi sulla storia fumosa, passando la patata bollente alla seconda stagione, che ora ha l’onere di consegnare un intreccio narrativo plausibile e avvincente per legare il tutto. Vediamo quindi ciò che questa nuova puntata promette e alla fine della seconda stagione verificheremo se le promesse saranno state mantenute e se le aspettative saranno deluse o soddisfatte.
Le vite degli otto senzienti riprendono da dove li avevamo lasciati. Ora sono totalmente coscienti degli altri e della loro stretta connessione e hanno il controllo delle loro apparizioni ed interventi per aiutarsi a vicenda, mentre prima questi eventi erano più casuali che volontari. Alcuni di loro sono fuggitivi, altri sono ripiombati nel loro quotidiano difficile, ma ciò che li accomuna, a parte il loro legame telepatico/empatico, sembra essere una comune sensazione di trovarsi intrappolati in situazioni e destini avversi.

La storia. Sun (Bae Doona) è ancora in prigione a Seoul, Lito (Miguel Angel Silvestre), dopo aver ammesso la sua omosessualità, è alle prese con i pregiudizi omofobi che stanno distruggendo la sua carriera (c’è anche un riferimento alla ben nota hashtag #its2016), Nomi (Jamie Clayton) e Amanita (Freema Agyeman) sono latitanti, Capheus (Toby Onwumere) ha un debito di riconoscenza che lo intrappola, Wolfgang (Max Riemelt) ha innescato una miccia esplosiva con le sue precedenti azioni e Kala (Tina Desai) ha fatto le sue scelte ma non riesce ad accettarle completamente. Riley (Tuppence Middleton) e Will (Brian J. Smith) sono invece quelli che tra tutti hanno preso la china più dark e francamente si capisce molto poco il perché. Sono insieme, nascosti in uno squat in Islanda: Will è improvvisamente diventato eroina-dipendente ed è tormentato da Whisper e da visioni cupe di Angelica (Daryl Hannah) e del suo suicidio. Questi purtroppo sono gli unici accenni alla 'storia' della misteriosa corporation BPO, delle cluster e del ruolo di Angelica, il tessuto narrativo che dovrebbe inglobare e fare da collante alle vicende individuali dei senzienti. Purtroppo quella storia che nella prima serie era la grande assente, procede di millimetri in questo episodio natalizio, promettendo qualche spiegazione, ma rimandandola poi completamente a maggio (quando la serie riprenderà il via). Una facile previsione è che il buon Will, come tanti eroi caduti nel fango che lo hanno preceduto, riprenderà in mano le sorti della sua vita e del gruppo.

Prime impressioni. Non posso che ribadire quello che ho già detto alla fine della prima serie: la seconda deve consegnare una struttura narrativa che abbia un senso e che soddisfi le curiosità innescate, altrimenti la bellezza di questa serie rischia di ripiegarsi su se stessa e implodere.
C’è da dire però che nonostante la procrastinazione irritante, questo Christmas Special non si può considerare come una vera e propria prima puntata, ma va preso per quello che è, un godibile intrattenimento festivo che entusiasmerà i fan e placherà per un po’ l’ansia da lunga attesa.
Rassegnatici al fatto che le promesse narrative sono scarse e vaghe, non resta che godersi le due ore di avventure, feste, sesso, arti marziali, salti geografici e tutto ciò che era stato il trademark della prima serie. Di negativo c’è qualche scivolone nella melassa da pubblicità della Coca Cola (ma in genere è sempre controbilanciato da qualche momento di pura action) e i guai matrimoniali di Kala che sinceramente rasentano il ridicolo.
Dove proseguirà la vicenda? Cosa ne sarà del turbinio di paesi, genti, colori che erano stati una caratteristica fondamentale della prima stagione? La nuova serie (in buona parte girata sull’isola di Malta) sembra promettere chiaramente che questi elementi molto cinematografici ci saranno ancora tutti.
Il cast, che è ben assortito e legato da un’ottima alchimia, ha una piccola variazione: l’attore britannico Aml Ameen, che interpretava il keniota Capheus, ha lasciato la serie, pare per divergenze con la produzione, ed è stato sostituito dall’americano Toby Onwumere. Il cambio di attore è immediatamente introdotto con ironia quando ad un amico che gli dice: “Ultimamente sembri un po’ diverso”,  Capheus risponde: “Ho cambiato barbiere”.

Non resta che augurarvi una buona visione natalizia e rimandare la sentenza alla fine della seconda stagione di Sense8.



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Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

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