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Far East Film Festival 2017: diario del Day 8

In attesa del gran finale con la cerimonia di premiazione, la kermesse di Udine ha proposto The Sleep Curse, lavoro molto atteso per il riformarsi della coppia Herman Yau-Anthony Wong. L’ottava giornata ha visto transitare sugli schermi anche Soul on a String di Zhang Yang, Die Beautiful di Jun Robles Lana e Hide and Seek di Liu Jie

L'ottava giornata del 19esimo Far East Film Festival si apre con il secondo lavoro diretto dal cineasta cinese Zhang Yang in Tibet nell'arco di un anno. Soul on a String è pellicola che non si affida solo ai paesaggi tibetani di incommensurabile bellezza, ottimamente fotografati, ma è anche profondamente permeato da una spiritualità buddhista e da uno studio delle usanze e dei costumi della regione che fanno da collante per un racconto dalle forti tinte western. Un uomo ricercato un po' da tutti per le sue malefatte e che si porta dietro il karma negativo del padre da cui per tradizione si ereditano anche i debiti di sangue, trova una pietra preziosa che, secondo i dettami imposti dal Lama, deve essere portata in un luogo sacro della religione buddhista, missione che gli consentirà di ripulire per sempre la sua coscienza. Tra incontri fortuiti, sicari che gli danno la caccia, un misterioso e prodigioso ragazzino muto, e due fratelli che dopo dieci anni debbono vendicare la morte del padre per mano del protagonista, pur con ritmi tutt'altro che frenetici, Soul on a String riesce per tutta la notevole durata del film (circa due ore e mezza) a tenere viva l'attenzione.

Il filippino Jun Robles Lana ha presentato il suo lavoro Die Beautiful, ritratto dell'ambiente dei concorsi di bellezza per transessuali, attraverso il racconto della vita di Trisha, che al culmine del successo muore dopo un concorso vinto. Le amiche, per onorarne la memoria, trafugano la salma e la espongono in un obitorio semi-clandestino, dove per sette giorni (tanto dura la veglia funebre), per rispettare i voleri della defunta, la truccheranno e vestiranno come le grandi dive. Tutto articolato su continui flashback a partire dall'infanzia di Trisha, Die Beautiful è lavoro che nelle intenzioni del regista vuole dare dignità ad un ambiente che si crede troppo spesso frequentato da gentaglia e che invece presenta storie umane belle e difficili e personaggi ricchi di sfumature. Il lavoro di make up del film è di certo l'aspetto più sorprendente oltre alla maiuscola prova di Paolo Ballesteros.

Hide and Seek di Liu Jie è un thriller ambientato in Cina dai forti connotati psicologici ma che non riesce ad andare mai oltre il compitino svolto con ordinarietà e, peraltro, spesso tenuto in piedi in maniera faticosa. La storia parte da un fatiscente edificio della città di Qingdao, dove uno degli affittuari è scomparso, motivo per cui il padrone di casa contatta il fratello di questi, anche perché ormai l'edificio è pronto per essere abbattuto. A partire da qui si dipana una matassa narrativa che grazie ad un colpo di scena finale da tipico thriller classico giunge ad un epilogo dalle tinte moraleggianti riguardo alcuni aspetti della odierna realtà cinese. Come detto però, il film convince poco, anche se all'inizio l'inquietante e costante presenza di un personaggio con casco in testa e vestito di nero che brandisce un ombrello riesce a tenera alta la tensione; lo sviluppo finale però presenta troppe incongruenze fatali.

E si chiude, a mezzanotte passata, con la proiezione di The Sleep Curse di Herman Yau, lavoro molto atteso sia per il riformarsi della coppia Yau-Anthony Wong, sia perché annunciato come gore autentico richiamando alla mente subito alcuni lavori del passato della coppia.
Le attese non sono risultate vane: il film ha momenti di autentico splatter inseriti in una storia horror che affonda le sue origini nel passato attraverso la trasmissione di una maledizione che si propaga nella linea famigliare. Scienza contro superstizione, per dare un significato al sonno e a quello che esso rappresenta soprattutto nell'ottica del detto: "come fai a dormire sonni tranquilli per quello che hai fatto?". Meglio fermarsi qui e non svelare oltre… Il film è stato accolto bene e indubbiamente ha i suoi punti di forza, se non altro perché propone una storia vera e non astruse dissertazioni quali spesso si vedono nei film horror.

Domani ancora Herman Yau col suo secondo film, l'action thriller ad elevato budget Shockwave con Andy Lau a chiudere la rassegna. Poi, come sempre, sarà il voto del pubblico a decretare i vincitori.

Il nostro giudizio ai film visionati:

Soul on a String

Die Beautiful

Hide and Seek

The Sleep Curse



Massimo Volpe

"Ma tu sei un critico cinematografico?" "No, io metto solo nero su bianco i miei sproloqui cinematografici, per non dimenticarli".

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