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Programma Venezia 71: il fattore qualità

Più di cinquanta titoli per la Mostra del Cinema 2014, il cui cartellone è stato presentato a Roma dal direttore Alberto Barbera. Che promette: “La selezione segue criteri qualitativi: non deluderà, fidatevi”. In concorso tre italiani al fianco di Fatih Akin, Roy Andersson, Andrew Niccol, Abel Ferrara, David Gordon Green e Shinya Tsukamoto

Come ogni anno, arriviamo al giorno in cui viene svelato il programma della Mostra del Cinema carichi di aspettative, timori e zero certezze. Scorrendo i titoli dell’edizione numero 71 del festival più antico del mondo, in occasione della presentazione del cartellone al St. Regis Hotel di Roma, ci ritroviamo ancora più disorientati di come eravamo alla vigilia. Perché è sempre difficile giudicare un programma sulla carta: alla fine sarà la prova dello schermo il giudice supremo degli sforzi dei selezionatori della kermesse lidense con a capo il direttore Alberto Barbera, per il terzo anno consecutivo al timone del festival.
In attesa della scorpacciata di film che ci attende al Lido dal 27 agosto fino al 6 settembre, la reazione a caldo è che il cartellone di Venezia 71 è un misto di titoli attesi, incognite varie e non poche sorprese (in positivo come in negativo se pensiamo ad alcune assenze eccellenti), il tutto condito da grandi autori, registi emergenti e ritorni inaspettati per un totale di 55 film di cui 54 in anteprima mondiale.

E così, in Concorso troviamo, tra i big della macchina da presa, Alejandro Gonzalez Inarritu (che aprirà la rassegna con il già annunciato Birdman), Fatih Akin, Roy Andersson, Abel Ferrara, Wang Xiaoshuai, David Gordon Green, Xavier Beauvois e Shinya Tsukamoto. Poi ecco le sorprese del Fuori Concorso (mai come quest’anno ricco di proposte interessanti), come i ritorni di Joe Dante con Burying the Ex, Im Kwon-taek con Make-up e Peter Bogdanovich con She’s Funny That Way al fianco di Ulrich Seidl e Lars von Trier, che presenterà la versione director’s cut di Nymphomaniac II. Completano il Fuori Concorso Manoel de Oliveira con il corto The Old Man of Belem, Barry Levinson e Peter Chan. L’Italia sarà rappresentata, in Concorso, da Mario Martone, Francesco Munzi e Saverio Costanzo. Capitolo incognite (che forse saranno l’ago della bilancia): la presenza massiccia del cinema francese (ben quattro i titoli transalpini, forse troppi) e quei registi all’opera prima o seconda, come Alix Delaporte, Kaan Mujdeci, David Oelhoffen e il documentarista Joshua Oppenheimer. È chiaro che con un programma così, Venezia vuole confermarsi come vetrina della scoperta oltre che della consacrazione per i registi. Barbera è stato chiaro: “La vocazione della Mostra è quella di scoprire nuovi orizzonti, portando sullo schermo gli autori di domani e le novità più rilevanti che agitano le acque mosse del cinema contemporaneo”.
Quanto alla selezione, il direttore dice di essere “molto soddisfatto. Abbiamo lasciato a casa tanti film buoni per non superare la soglia di 50 film. Altri festival (il riferimento è a quello di Toronto, ndr.) possono prendere tutto quello che vogliono, noi invece possiamo scegliere solo un film su quattro-cinque tra quelli che ci vengono proposti. Quest’anno abbiamo visionato circa 1500 pellicole. Alla fine abbiamo dato vita ad un programma vario, articolato. Un programma di qualità, fidatevi, che è quello che conta di più, e molto selettivo”. Il direttore si è poi soffermato sui criteri di scelta dei film. “La ricetta è sempre la stessa per tutti i festival: e cioè cercare di accaparrarsi grandi autori, film di interesse, registi emergenti di valore, opere prime e seconde. Venezia ha però una particolarità in più: scommette più di altri sui giovani, sui film al passo con la contemporaneità”.

Barbera non si è sottratto al tema dei grandi assenti nel programma: su tutti Inherent Vice di Paul Thomas Anderson e Gone Girl di David Fincher, annunciati dal New York Film Festival. “Se non sono a Venezia è solo per una precisa scelta di marketing delle case di distribuzione statunitensi, che purtroppo condizionano sempre più spesso il mercato e il circuito cinefestivaliero. Ma sono gli unici due titoli che non troverete nel nostro programma: alcuni film di cui si è parlato non sono pronti, altri invece che andranno a Toronto non ci sono piaciuti come quelli che abbiamo scelto”. E Interstellar di Christopher Nolan? “Non è stato ultimato e poi sappiamo che non parteciperà ad alcun festival per una precisa volontà del regista”.
Barbera ha anche annunciato che uno-due titoli potrebbero ancora aggiungersi alla selezione: uno di questi sarà Knight of Cups di Terrence Malick? Mistero. Nel frattempo sappiamo che a Venezia le star non mancheranno di certo: tra i possibili presenti già si parla di Al Pacino, Andrew Garfield, Bill Murray, Ethan Hawke, Owen Wilson, James Franco, Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Tang Wei e molti altri.

In conclusione, il programma di Venezia 71 è una scommessa come lo era quello della passata edizione: la missione che si sono dati Barbera e il suo staff potrà dirsi compiuta nel caso in cui la Mostra riesca a sorprenderci, a farci rivivere la gioia delle avventure dello sguardo, imponendo come è nel suo DNA quelli che saranno i maestri di domani. Per il momento la sensazione che abbiamo è che si siano lasciati per strada registi che non avrebbero sfigurato a Venezia 71 (pensiamo ad autori come Lav Diaz, Pedro Costa, François Ozon, Mia Hansen-Løve, Christian Petzold, Noah Baumbach: i primi due scelti da Locarno, gli altri da Toronto), mentre per altri, come Paul Thomas Anderson e David Fincher, bisognava lavorare un po’ meglio sul piano della diplomazia con gli Studios (soprattutto dopo l’Oscar a Gravity, film di apertura di Venezia 70), ma non c’è dubbio che la selezione sia quantomeno stimolante, poco scontata ed equilibrata nelle sue varie anime.   

Di seguito trovate la lista completa dei titoli della 71esima Mostra del Cinema di Venezia:

In concorso
“The Cut,” Fatih Akin (Germany, France, Italy, Russia, Canada, Poland, Turkey)
“A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence,” Roy Andersson (Sweden, Germany, Norway, France)
“99 Homes,” Ramin Bahrani (U.S.)
“Tales,” Rakhshan Bani E’temad (Iran)
“La rancon de la gloire,” Xavier Beauvois (France)
“Hungry Hearts,” Saverio Costanzo (Italy)
“Le fernier coup de marteau,” Alix Delaporte (France)
“Manglehorn,” David Gordon Green (U.S.)
“Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)” Alejandro Gonzales Inarritu (U.S.) – Film di apertura
“Three Hearts,” Benoit Jacquot (France)
“The Postman’s White Nights,” Andrei Konchalovsky (Russia)
“Il Giovane Favoloso,” Mario Martone (Italy)
“Sivas,” Kaan Mujdeci (Turkey)
“Anime Nere,” Francesco Munzi (Italy, France)
“Good Kill,” Andrew Niccol (U.S.)
“Loin des Hommes,” David Oelhoffen (France)
“The Look of Silence,” Joshua Oppenheimer (Denmark, Finland, Indonesia, Norway, U.K.)
“Nobi,” Shinya Tsukamoto (Japan)
“Red Amnesia,” Wang Xiaoshuai (China)

Fuori Concorso
“Words with Gods,” Guillermo Arriaga, Emir Kusturica, Amos Gitai. Mira Nair, Warwick Thornton, Hector Babenco, Bahman Ghobadi, Hideo Nakata, Alex de la Iglesia (Mexico. U.S.)
“She’s Funny That Way,” Peter Bogdanovich (U.S.)
“Dearest,” Peter Ho-sun Chan (Hong Kong, China)
“Olive Kitteridge,” Lisa Cholodenko (U.S.)
“Burying the Ex,” Joe Dante (U.S.)
”Perez,” Edoardo De Angelis (Italy)
“La zuppa del demonio,” Davide Ferrario (Italy)
“Tsili,” Amos Gitai (Israel, Russia, Italy, France)
“La trattativa,” Sabina Guzzanti (Italy)
“The Golden Era,” Ann Hui (China, Hong Kong) - Film di chiusura
“Make Up,” Im Kwontaek (South Korea)
“The Humbling,” Barry Levinson (U.S.)
“The Old Man of Belem,” Manoel de Oliveira (Portugal, France)
“Italy in a Day,” Gabriele Salvatores (Italy, U.K.)
“In the Basement,” Ulrich Seidl (Austria)
“The Boxtrolls,” Anthony Stacchi, Annable Graham (U.K)
“Nyphomanic Volume II (long version) Director’s Cut,” Lars Von Trier (Denmark, Germany, France, Belgium)

Orizzonti
“Theeb,” Naji Abu Nowar (Jordan, U.A.E. Qatar, U.K.)
“Line of Credit,” Salome Alexi (Georgia, Germany, France)
“Cymbeline,” Michael Almereyda (U.S.)
“Senza Nessuna Pieta,” Michele Alhaique (Italy)
“Near Death Experience,” Benoit Delepine, Gustave Kervern (France)
“Le Vita Oscena,” Renato De Maria (Italy)
“Realite,” Quentin Dupieux (France, Belgium)
“I Spy/I Spy,” Veronika Franz, Severin Fiala (Austria)
“Hill of Freedom,” Hong Sangsoo (South Korea)
“Bypass,” Duane Hopkins (U.K.)
“The President,” Moshen Makhmalbaf (Georgia, France, U.K. Germany)
“Your Right Mind,” Ami Canaan Mann (U.S.)
“Belluscone, una storia siciliana,” Franco Maresco (Italy)
“Nabat,” Elchin Musaoglu (Azerbaijan)
“Heaven Knows What,” Josh Safdie, Ben Safdie (U.S., France)
“These Are the Rules,” Ognjen Svilicic,” (Croatia, France, Serbia, Macedonia)
“Court,” Chaitanya Tamhane (India)

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