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The Old Man & the Gun - Recensione (London Film Festival 2018 - Official Competition)

Le gesta di Forrest Tucker, un uomo con una lunga carriera nel crimine, nell'ultimo lavoro sul grande schermo per Robert Redford, un film che con tono leggero e ritmo tranquillo è un'ode a un attore tra i più grandi protagonisti di Hollywood

Dopo il successo di A Ghost Story che lo ha posizionato tra i giovani talenti di Hollywood, il regista David Lowery sceglie di portare sullo schermo qualcosa di molto diverso. The Old Man & the Gun elabora una storia vera tratta da un articolo di David Grann apparso con lo stesso titolo sul New Yorker, sulla vita di Forrest Tucker (Robert Redford, nel film), un uomo con una lunga, ma proprio lunga, carriera nel crimine, ma soprattutto un uomo con una gran voglia di vivere la esistenza a pieno ritmo fino alla fine.
Quale miglior modo per un rapinatore di seminare la polizia se non quello di fermarsi con tutta calma ad aiutare una signora in panne ai lati della strada così da non destare sospetti? Tucker, che non sa nulla di motori ma che ha appena rapinato una banca, con i suoi soliti modi garbati si accosta e si presta di accompagnare la vedova Jewel (Sissy Spacek) in città dove i due, una volta cercato un meccanico, si siedono per un caffè e una chiacchierata in un Diner. Tucker è un uomo sulla settantina, ben vestito e dal portamento elegante e scherzosamente racconta subito a Jewel quale sia la sua occupazione. Ovviamente la donna lo prende per uno scherzo ma quel sorriso accattivante e quello sguardo fascinoso sono irresistibili e i due cominciano un’amicizia romantica destinata a durare.
Siamo nei primi Anni ’80 e Tucker ha due complici (Danny Glover e Tom Waits) con cui forma una banda di rapinatori gentiluomini (e anziani) che è stata soprannominata la Gang 'Over the Hill' (un idioma inglese per dire 'anziano'). Tucker è il capo, quello che con sguardo aperto e maniere educate prende contatto con il direttore delle filiali e con il gesto esplicito di aprire la giacca e mostrare la pistola ordina di riempire le borse di denaro. Per lui è un gioco da ragazzi, lo fa da quando aveva 15 anni! E sempre con cortesia, al punto che quando una cassiera spaventata scoppia in lacrime la rassicura dicendole: “Non ti preoccupare, stai andando benissimo”. Le rapine vengono condotte sempre in città diverse per spiazzare la polizia, ma l’ispettore John Hunt (Casey Affleck) è il primo ad accorgersi che c’è qualcosa che accomuna tutte le rapine, e questa costante, a detta dei testimoni interrogati, è sempre un uomo anziano con la pistola, sempre sorridente e gentile. Hunt si mette sulle sue tracce e la sua curiosità per questo strano personaggio diventa quasi un’ossessione.
Non bisogna aspettarsi un poliziesco dal ritmo serrato o un racconto di grandi rapine da The Old Man & the Gun, che invece mantiene per tutto il tempo un ritmo tranquillo e un tono leggero. Ci sono altri buoni motivi che rendono questo film speciale. Primo fra tutti è che altro non è che un'appassionata ode alla carriera di questo grande attore, Robert Redford che proprio poco prima dell’uscita del film aveva ufficialmente annunciato il suo ritiro dalle scene. The Old Man & the Gun è il suo cosiddetto canto del cigno, il suo ultimo lavoro e un grande omaggio al suo fascino e alla sua bravura. Guardandolo si ha l’impressione che l’attore abbia nutrito il personaggio del suo ben noto fascino e incanto e ai nostri occhi Tucker si fonde con Robert Redford al punto che ci si chiede chi sia chi. E a confonderci ancor più le idee, in una serie di flashback che illustrano le 17 evasioni dai carceri del gentiluomo criminale, sono stati inserite clip di vecchi film di Redford con un effetto al tempo stesso divertente e commovente.
Altra peculiarità di The Old Man & the Gun è quella di essere stato confezionato in modo da sembrare un film realmente girato nell’epoca in cui è ambientato. Filmato in 16mm, possiede una grana e un aspetto vintage che immediatamente ci trasporta ai tempi de I tre giorni del Condor o Tutti gli uomini del Presidente e la presenza di Sissy Spacek non fa altro che rafforzare questa sensazione; il suo viso ci riporta indietro a tanti film di quel periodo, a Robert Altman, Terrence Malick. La corte che le fa Robert Redford, le loro chiacchiere davanti ad un caffè, i loro sguardi, sono tra le cose più piacevoli del film.

The Old Man & the Gun è un'opera che ha un suo scopo ed una ragion d’essere ben precisi e che non funzionerebbe senza Redford, anzi probabilmente non esisterebbe proprio. Questo rende piuttosto difficile dargli un giudizio e la sua presenza nella Official Competition del London Film Festival è forse un po’ discutibile, ma è senza dubbio un film che lascia lo spettatore con il sorriso sulle labbra e con una sensazione di melanconica ma piacevole nostalgia, come un ciclo che si chiude in modo naturale.




Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3

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Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

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