Sapore di te: intervista ai fratelli Vanzina e al cast
- Scritto da Anna Maria Possidente
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Enrico e Carlo Vanzina, insieme al nutrito cast del film Sapore di te, in uscita il 9 gennaio, hanno risposto alle nostre curiosità sul seguito di una pellicola che è oramai considerata un cult del cinema nostrano.
Rifarsi a un grande successo cinematografico è sempre molto rischioso. Cosa vi aspettate da questo film?
Enrico e Carlo Vanzina: Sapore di te nasce sfruttando il successo del primo film, al quale dobbiamo il decollo della nostra carriera da registi. Sono ormai molti anni che i ragazzi ci scrivono per chiederci un altro Sapore di mare e per questo abbiamo iniziato la storia esattamente dal 1983, ossia quando il primo finisce, in modo da creare tra i due una sorta di fil rouge.
Maurizio Mattioli e Nancy Brilli, rappresentate ormai due pilastri della commedia italiana. Com’è stato recitare insieme in questo film nei panni di marito e moglie?
Maurizio Mattioli: Mi sono divertito molto. Tra l’altro interpreto ancora una volta il tifoso romanista e ormai penso che se recitassi nel ruolo del tifoso laziale la gente non entrerebbe neppure al cinema!
Nancy Brilli: I trent’anni di Sapore di mare coincidono con gli anni della mia carriera e ho voluto celebrarli recitando in questo simpatico ruolo. Accetto solo le proposte cinematografiche che ritengo valide. Posso permettermi di scegliere e se un progetto non mi convince continuo con il teatro, la mia grande passione.
Serena Autieri, lei è una new entry nei film di Vanzina. Che ne pensa del suo personaggio?
Serena Autieri: Nell’interpretazione mi sono rifatta un po’ a una mia vicina di casa di quando ero piccola. Si tratta di una ragazza bella, molto vivace e prorompente, proprio come la Susy del film.
Vincenzo Salemme, lei è ormai alla sesta collaborazione con i Vanzina. Quanto è vicino l’onorevole che impersona nel film, ai politici di oggi?
Vincenzo Salemme: Il mio personaggio l’ho costruito basandomi sulla commedia dell’arte, ma pur avendo aggiunto qualcosa di mio, la struttura già c’era. Non mi sono ispirato a una persona specifica, ma a qualche politico del partito socialista. Forse si tratta di qualcuno che all’epoca amava ballare, anche se in quel particolare periodo politico a ‘ballare’ eravamo noi gente comune!