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Far East Film Festival 2023 - Incontro con Chieko Baisho

Premiata con il Gelso d’Oro alla carriera l’attrice giapponese Chieko Baisho, protagonista del recente Plan 75 e di due altri lungometraggi proiettati al Far East Film Festival come tributo al suo percorso artistico: la commedia umanista Tora-san: Our Lovable Tramp e il dramma familiare Where Spring Comes Late  

Sul palco del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, come forma di ringraziamento per i lunghi applausi e di saluto al pubblico, intona il brano che nel film Plan 75 canta in due diverse scene. Cantare non è mai stato un problema per Chieko Baisho, ha iniziato come cantante e ha continuato a farlo ed essere apprezzata in Giappone anche per le doti vocali mentre contemporaneamente portava avanti la sua brillante carriera di attrice per la quale è stata omaggiata con il Gelso d’Oro alla carriera nella venticinquesima edizione del Far East Film Festival. Oltre centocinquanta interpretazioni, dagli inizi degli anni Sessanta al lungometraggio di Chie Hayakawa presentato al Feff prima di uscire nelle sale italiane distribuito dalla Tucker.

Nel film Chieko Baisho interpreta Michi, un’anziana che cerca solo di tirare avanti mentre nel Paese viene sempre più spinto un programma governativo sviluppato con l’intento di arginare quella che ormai è diventata un’emergenza nazionale: l’invecchiamento della popolazione. Per contrastarla viene data la possibilità agli anziani di ricorrere all’eutanasia di Stato in cambio di supporto logistico e finanziario. Un dramma sociale dove convergono distopia e realismo, incentrato su un agghiacciante Piano che non esiste ma che in futuro, chissà, potrebbe davvero materializzarsi come un incubo. Il cinema d’altronde ha più volte anticipato la realtà. Di certo esiste già molto di quello che in Plan 75 viene rappresentato, a cominciare dalla pressione che la società esercita sugli anziani fino a farli sentire inutili.
Il giorno dopo la proiezione abbinata alla cerimonia di consegna del Gelso d’Oro, abbiamo l’occasione di incontrare Chieko Basho e la regista in una round table. Mentre i colleghi insistono soprattutto su domande riguardanti il tema affrontato, nel pochissimo tempo a disposizione (lo spazio è purtroppo ridotto a una domanda a testa) chiediamo all’attrice giapponese di raccontarci del suo incontro con Chie Hayakawa e degli aspetti che più l’hanno colpita di questa regista capace di realizzare un’opera prima di grande maturità come raramente se ne vedono. "Quando ci siamo incontrate e mi ha spiegato quello che intendeva raccontare, i concetti centrali, ho percepito che eravamo sulla stessa linea d’onda. Le sue parole mi hanno fatto superare la paura iniziale che fosse un film deprimente, sulla morte. In realtà vuole rappresentare l’atto di vivere, la dignità della vita. Durante le riprese ho capito poi che era una donna di grande perseveranza, decisa, e questo si riflette anche nelle sue capacità come regista. Venendo qua a Udine sull’aereo ho anche rivisto il film e questo mi ha rivelato ancora meglio la sua forza, la sua decisione, il suo seguire un obiettivo senza vacillare e fare concessioni. Tutti questi elementi del suo spirito mi hanno colpita". Dal canto suo Chie Hayakawa ha potuto contare su un’attrice straordinaria come Chieko Baisho, un privilegio per una regista al suo debutto in un lungometraggio. "A Michi capitano tutta una serie di disgrazie e viene messa alla strette, però non volevo assolutamente che la percezione della protagonista fosse quella di una persona miserabile. Volevo che dimostrasse umanità, bellezza, dignità e che gli spettatori guardando il film desiderassero che il personaggio continuasse a vivere. Per questo mi serviva un’attrice che avesse questa forza attrattiva e immediatamente ho pensato a lei".

La bellezza e la bravura di Chieko Baisho, oggi splendida ottuagenaria, la si può notare anche negli altri due film proiettati al festival come tributo all’attrice. Entrambi diretti da Yoji Yamada con il quale ha stretto un fortunato sodalizio che ne ha segnato la carriera. Tora-san, Our Lovable Tramp è il lungometraggio che nel 1969 inaugura la lunghissima serie di film identificata con il nome del protagonista: Tora-san, appunto. Al suo fianco troviamo il personaggio di Sakura, la sorella, interpretata dall’attrice premiata a Udine. Film dai connotati da commedia umanista, mentre verso il dramma familiare vira Where Spring Comes Late realizzato l’anno seguente. Uno dei migliori lungometraggi del prolifico regista, un shomingeki duro e appassionante che raccontando il viaggio di una famiglia verso l’Hokkaido a cercar fortuna (il titolo originale Kazoku vuol dire famiglia) mostra il Giappone del tempo (una parte del film è ambientata a Osaka durante l'Expo del 1970), la trasformazione del Paese, i cambiamenti sociali, la differenza crescente tra campagna e città. Grande cast con forse la migliore performance in assoluto di Chieko Baisho.

Fabio Canessa

Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film.  Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.

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