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Far East Film Festival 2013: penultima giornata

Occhi puntati sulla Corea del Nord al Far East Film Festival 15: da Pyongyang il film-evento Comrade Kim Goes Flying, delicata favola moderna ma in stile cinema anni '60. Tra i titoli presentati anche il fantasy Painted Skin: The Resurrection di Wuershan

L'attesa e la curiosità in questa penultima giornata del FEFF 15 erano tutte incentrate sul lavoro nordcoreano (in coproduzione anglo-belga) Comrade Kim Goes Flying. Presenti in sala l'attrice protagonista e la produttrice teneramente in rigoroso abito tradizionale. Il film ha riscosso grande simpatia, anche al di là del suo reale valore artistico per una leggera e delicata favola moderna in cui una lavoratrice di una miniera insegue il sogno di fare la trapezista. Un po' di sana propaganda tutt'altro che fastidiosa miscelata alla metafora del volo come ricerca di libertà fa di questa commedia un lavoro comunque apprezzabile e mostrano una cinematografia che ancora vive su canoni stilistici da anni ‘60.

La mattina si era aperta col taiwanese GF*BF di Yang Ya-che, racconto che si svolge su quindici anni e che vede protagonisti alcuni ragazzi alle prese coi momenti storici salienti del paese. Amori, aspirazioni, delusioni ed omosessualità danno corpo ad una valida rivisitazione della commedia romantica taiwanese e regalano un dipinto vivido della società.

Painted Skin: The Resurrection di Wuershan, autore alla seconda opera e molto stimato, è film fantasy di grande ambizione che si ricollega al ben noto Painted Skin di qualche anno or sono: l'eterna lotta tra demoni e umani, le aspirazioni e i desideri che si incrociano e si mescolano creano la trama di questo film avvincente e visivamente di grandissimo impatto.

Anche per Zhang Yuan l'attesa era elevata ed il suo Beijing Flickers, lavoro facente parte di un più complesso ciclo artistico col quale il regista vuole raccontare la realtà giovanile della capitale cinese, è un film bello, sentito, che mostra una Pechino fredda, tra macerie e imponenti opere, percorsa da indifferenza e solitudine che segnano la vita di un gruppo di giovani. Conferma assoluta del talento narrativo di uno dei registi più importanti della cinematografia d'autore in Cina.

How to Use Guys With Secret Tips è forse la sorpresa più piacevole di questo Festival: opera prima del coreano Lee Won-suk, è una divertentissima commedia sul rapporto uomo-donna, giocato su ritmi frenetici e su situazioni che sorprendono sempre; ironia e sarcasmo sulla società coreana impregnata di competitività e sull'ambiente dello spettacolo nel quale la giovane protagonista si muove tra frustrazione e insoddisfazione. Regista personaggio assoluto, ne risentiremo parlare di sicuro.

E' la volta poi di Eugene Domingo ad infiammare il FEFF, una delle madrine più amate, nel film filippino musicale I Do Bidoo Bidoo di Chris Martinez: storia grondante sentimento come si addice al cinema popolare, semplice, senza pretese, ma che diverte proprio per quello sguardo privo di filtri, in cui l'attrice filippina dà prova di grande bravura, come sempre.

La giornata termina con l'action-movie coreano The Thieves di Choi Dong-hoon, classicone del genere tra acrobazie, sparatorie, ladri e poliziotti, giocato tra Macao e Hong Kong, ogni canone è rispettato sia nella trama che nelle situazioni senza, nel complesso, lasciare un segno tangibile.
Domani si chiude con una serie di film tra i quali si potrebbe nascondere qualche altra piacevole sorpresa.

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