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Il vivo e ricco programma delle Giornate degli Autori 2022

19esima edizione per la selezione più varia proposta nell'ambito della Mostra del Cinema, pronta a sconquassare la calma del Lido e a impossessarsi dei suoi spazi e del popolo dei cinefili. Il 28 luglio è stato presentato il programma e ce n’è per tutte le visioni che il cinema può offrire

Riassumere e raccontare il vasto programma delle Giornate degli Autori, sezione indipendente e parallela alla Mostra del Cinema di Venezia, è arduo. Ogni anno seguiamo la conferenza stampa di presentazione con il fiato sospeso per il fiume di film, trame, nomi, eventi, collaborazioni, presentazioni, première di cui si compone il programma. Le Giornate ormai da diversi anni non sono più solo una selezione di cinema, sono una manifestazione, focalizzata sul grande schermo, che aumenta e si impossessa di molto spazio, sottraendo, forse, anche un po’ di visibilità alla Mostra. Questo è principalmente dimostrato dal fatto che le pellicole nel programma delle Giornate raccolgono visibilità e consensi al Lido e soprattutto in sala nel corso dei mesi successivi. Prima di arrivare ai film in concorso, cerchiamo di riassumere la fitta proposta.

Eventi, collaborazioni, partnership. Durante la conferenza stampa, il presidente dell’Associazione Culturale Giornate degli Autori, Andrea Purgatori, la direttrice artistica Gaia Furrer e il delegato generale Giorgio Gosetti, hanno esposto i vari tasselli su cui sia costruisce la XIX edizione delle Giornate degli Autori. I film in concorso per il GdA Director’s Award sono 10 a cui si aggiungono il film di chiusura e 5 eventi speciali in anteprima mondiale. La presidente della Giuria è Céline Sciamma la quale insieme ai 27 giovani giurati provenienti dai 27 Paesi dell’Unione Europea e coordinati dal direttore del Festival di Karlovy Vary, Karel Och, sceglierà il vincitore del GdA Director’s Award a cui andrà un premio di 20.000 Euro. Sono invece 9 i titoli delle Notti Veneziane, lo spazio-off creato in accordo con Isola Edipo alla Sala Laguna, dedicato alla ricerca d’autore del cinema italiano. Poi ci sono i tradizionali incontri dei Miu Miu Women’s Tales. In programma ci sono, come ogni anno, due cortometraggi realizzati da due registe: House Comes with a Bird di Janicza Bravo e Carta a mi madre para mi hijo di Carla Simón. Poi sono in programma, nel panorama delle Giornate, tre masterclass realizzate con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, tra cui un appuntamento speciale con Edgar Reitz in occasione della versione restaurata del suo Heimat 2 a trent’anni dalla prima presentazione a Venezia; tre incontri promossi dalla SIAE (tra cui quello con Bob Odenkirk accompagnato dalla presentazione di Worlds Apart di Cecilia Miniucchi di cui è protagonista); un incontro speciale dedicato al progetto 100+1 e alla Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini di Ferrara con la presentazione di Era Roma di Mario Canale; le due giornate dedicate ai Milano Industry Days - MID by MFN #1, realizzate da Milano Film Network in collaborazione con Isola Edipo; due panel curati da ANAC (Cinema a scuola) e 100autori (La donna nell’audiovisivo); la tradizionale pre-apertura dedicata alla stampa il 30 agosto con il Premio Bookciak Azione! e l’incontro con Cecilia Strada; il campus di 27 Times Cinema, progetto del Lux Audience Award in collaborazione con Europa Cinemas e Cineuropa a cui parteciperanno il 3 e 4 settembre i membri del Parlamento Europeo; le dirette streaming degli incontri con le nuovi voci italiane contemporanee organizzate da MUBI e gli appuntamenti per il decennale della Sardegna Film Commission. Non è tutto, perché, come detto, le Giornate degli Autori arricchiscono la loro offerta con ancora un evento speciale, il 5 settembre, reso possibile dalla collaborazione di Isola Edipo con Fondation Cartier pour l’art contemporain e riservato all’artista armeno Artavazd Pelešjan, testimonial dell’inclusione 2022 che per l’occasione sarà al Lido con una selezione dei suoi corti e il suo lavoro più recente La nature. Il secondo evento speciale, con il supporto di SIAE, porta Daniele Ciprì con il suo film breve La fornace.

Le Giornate sono quindi e soprattutto il cinema. Quello in sala, come già accennato, prevede 7 lungometraggi in concorso caratterizzati dall’urgenza di andare avanti, di esplorare terreni ignoti, di sondare nuove possibilità in uno slancio attivo, politico e pieno di desideri. Questione sociale e politica, rielaborazione del passato, osservazione dello stato di vita del mondo e dei suoi disagi, tentativo di proiettarsi in un futuro diverso, solitudine umana e conseguente bisogno di alleanze, sodalizi e complicità tra gli uomini, sono alcuni dei temi affrontati dalle pellicole. Nello specifico il film d’apertura è Dirty, Difficult, Dangerous di Wissam Charaf che racconta una storia d’amore nella Beirut di oggi tra un rifugiato siriano e una badante immigrata etiope. Entrambi cercano di sopravvivere e sembrano non avere futuro; si ricordano, però, che nelle loro piccole esistenze non hanno nulla da perdere, quindi tentano di lasciare la capitale del Libano. Approda alle Giornate una delle voci italiani più pure, Salvatore Mereu con Bentu, sua ultima fatica, una storia di un uomo e della natura e della battaglia che il primo ingaggia con la seconda. Un fenomeno naturale sconvolge anche la vita delle protagoniste di Ordinary Failures di Cristina Groşan. Appunto un evento naturale trasforma le loro vite in caos e le tre donne, così, sono costrette a capire il loro posto nel mondo. Georgia Oakley con Blue Jean sposta la visione a Newcastle nel 1988 a seguito dell’approvazione delle legge che omologa, penalmente, gay, lesbiche e pedofili, voluta dal governo Thatcher. In questo contesto, Jean è un’insegnante di educazione fisica che è costretta a condurre, da quel momento in avanti, una doppia vita. Opera prima per la regista inglese, come anche The Last Queen di Adila Bendimerad e Damien Ounouri. Anche la loro storia è al femminile, ambientata nell’Algeria del XVI secolo. Qui la Regina Zaphira lotta per il bene di Algeri contro la tirannia del pirata Aroudi Barbarossa. Sotto il vento del nord Africa è stato realizzato anche The Damned Don’t Cry di Fyazal Boulifa. Una madre e un figlio attraversano un Marocco lacerato dalle disparità economiche e sociali. Si focalizza sul concetto di non uguaglianza anche Wolf and Dog di Cláudia Varejão, una storia di amicizia transoceanica, intessuta di contaminazioni e confronti che vuole scardinare lo stato delle cose. Padre Pio di Abel Ferrara è sicuramente il titolo di punta della selezione. Shia LaBeouf interpreta il frate cappuccino all’inizio del suo ministero a San Giovanni Rotondo al termine della Prima guerra mondiale. La sua professione comincia a diffondersi, mentre alla viglia delle prime elezioni libere in Italia un massacro, un evento cambierà il corso del mondo. Dal Giappone proviene il film di Huang Ji, regista cinese, e Ryuji Otsuka, direttore della fotografia giapponese, nonché marito della prima, dal titolo Stonewalling, ultimo capitolo di una trilogia femminista sviluppato dalla regista cinese. The Maiden di Graham Foy è una storia adolescenziale tra realtà e immaginazione nel passaggio all’età adulta. Fuori concorso The Listener di Steve Buscemi, che racconta la storia di Beth, volontaria per una “helpline” negli Stati Uniti in cui le persone chiamano per sentirsi meno sole, finite e senza speranza. È giunto l’ultimo turno per la protagonista che ora dovrà affrontare la sua storia personale.

Eventi speciali. 5 eventi speciali corredano la proposta cinematografica. Mark Cousins, documentarista che conosciamo molto bene, è riuscito a recuperare raro materiale d’archivio per raccontare l’ascesa del fascismo in Italia, cercando di osservare il mondo di oggi attraverso questo evento, spingendo soprattutto sul tema della presenza delle forze politiche di estrema destra nella società di oggi e della manipolazione dei media. Il documentario di chiama Marcia su Roma. Casa Susanna è, invece, il film di Sebastien Lifshitz che racconta del primo gruppo clandestino di cross-dresser nell’America degli anni Cinquanta e Sessanta. Alone di Jafar Najafi, film iraniano, ha come protagonista un ragazzino che non vuole che le sorelle-bambine di sposino, cercando, così, di sovvertire le regole della tradizione. Sono qui per l’amore di Greta De Lazzari e Jacopo Quadri inseguono la coppia di registi teatrali Deflorian-Tagliarini mentre stanno costruendo uno spettacolo che tarda, però, a prendere forma o forse non vuole prendere una forma. Un’alleanza al femminile, dolce, vitale e malinconica è, infine, il viaggio on the road di Stefania Sandrelli e Silvia D’Amico nell’opera prima del regista veneto Corrado Ceron, Acqua e anice.

E infine, le Notti Veneziane. Il programma delle Notti veneziane, realizzate in collaborazione con Isola Edipo, propone la visione nello spazio-off della Sala Laguna del cinema d’autore italiano composto di nuovi visioni, delle idee di registi già note e delle opere prime. 9 lungometraggi che vogliono ritrarre il contemporaneo intriso di resistenza, di presenza, nonostante le negazioni, l’annientamento, la povertà, e l’assenza di orizzonti da raggiungere. Esserci, resistere in un Paese, il nostro, in cui c’è sempre la possibilità di trovare nuove strade e nuove punti di vista per distruggere l’impotenza. I film in programma sono: Il paese delle persone integre di Christian Carmosino Mereu; Kristos, l’ultimo bambino di Giulia Amati; Las leonas di Isabel Achával e Chiara BondiLa timidezza delle chiome di Valentina Bertani; Le favolose di Roberta Torre; Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo; Se fate i bravi di Stefania Collizzolli e Daniele Gaglianone; Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta; Un nemico invisibile di Riccardo Campagna e Federico Savonitto.


Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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