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Venezia 74: Live Blog Day 7

Dal Lido di Venezia tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulla 74esima Mostra del Cinema: i film, i personaggi, le attese, le feste, gli incontri e la vita quotidiana sull'isola cine-maniaca. Il racconto della settima giornata

Stamattina di gran carriera abbiamo mandato un tweet al direttore della Mostra Alberto Barbera. Prima di andare a vedere Mother! di Darren Aronofsky, che potrebbe sconquassare il ritmo del concorso, è necessario fare punto sul concorso, per capire le direzioni di sviluppo della Mostra 2017. Il tweet recita così:

"Il cinema di Venezia 74 appare attento nei temi proposti, ma un po' retorico nelle forme. Cosa attendersi dalla 2. parte?" (l'originale lo trovate sul nostro profilo Twitter).

Nell'attesa di un cenno da parte del Direttore, ci avvicinassimo alla Sala Darsena. 

10:30. Effettivamente Aronofsky sconquassa, brucia e spazza via il resto della selezione ufficiale, per portare aria nuova al Lido. Il fuoco non è metaforico, è vero, è sentito, è percepito e dal film passa alla nostra pelle e arde tutto quanto proposto nei giorni passati. Se le pellicole di Schrader, McDonagh e in parte Maoz ci hanno fatto ben sperare di trovare una breccia di autorialità nella superficialità del concorso, il regista americano ci conquista in tutto e per tutto. Vi rimandiamo alla nostra guida e alla recensione per avere un'idea più chiara di quando detto. 

13:00-14:30. Tempo di conferenze stampa.

In merito a quanto detto su Mother! ascoltiamo le parole di Darren Aronofsky arrivato insieme a Jennifer Lawrence, Javier Bardem e Michelle Pfeiffer. Il film è nato nella sua prima stesura in cinque giorni, perché dettato, dice il regista, dalla visione di una deriva del mondo verso cui ha sentito il dovere di reagire. Molti testi, molte espressioni artistiche, inoltre, hanno contribuito alla formazione di Mother!, al fine di creare un labirinto visivo. Lo spettatore segue la protagonista e grazie alla musica, continua Aronofsky, è condotto dalla confusione, dall'insicurezza a ciò che tiene unita la storia. Bardem prosegue indicando che la storia propone gli estremi e proprio per questo si presenta stratificata e, quindi, libera a varie interpretazioni. La Lawrence ha detto, dal canto suo, che è stata fin da subito entusiasta del suo ruolo, perché riusciva a tirare fuori la parte più oscura di lei. 

Il regista giappone Hirokazu Kore-eda, invece, giunge in conferenza stampa accompagnato dai tre attori principali di The Third Murder, Masaharu Fukuyama, Koji Yakusho e Suzu Hirose oltre al compositore della colonna sonora Ludovico Einaudi. Il nucleo del film, stando a Kore-eda, sta nella verità che non si svela mai. Dalla verità si passa al dubbio, per proporre un senso di vaghezza e di ambiguità al cui interno il regista inserisce piccoli elementi della realtà, per giungere, nuovamente, al vero. Il film, inoltre, sembra affermare che non è mai facile dare un verdetto, seppur la gente abbia sempre una gran voglia di giudicare, come accade nell'aula di tribunale, non sempre il luogo della verità.

L'ultima annotazione sulle conferenze stampa riguarda Jim Carrey, arrivato al Lido per l'interpretazione del documentario di Chris Smith Jim & Andy: the Great Beyond - The Story of Jim Carrey and Andy Kaufman with a Very Special Contractually Obligated Mention of Tony Clifton. Nonostante fosse presente anche il regista e i produttori, la scena è stata presa totalmente dall'attore americano. Le sue dichiarazioni si sono giocate su momenti di follia, ilarità, alcuni (finti o veri) problemi con la traduzione simultanea e attimi in cui la sua vena malinconica prendeva corpo. In particolare in questi istanti Carrey si è lasciato andare a osservazioni sull'uomo di oggi e sulla nostra realtà, alla totale assimilazione con Andy Kaufman, e ha rivelato la sua fiorente produzione pittorica.

19:00. Entriamo in sala grande al termine della proiezione ufficiale di The Third Murder alla presenza di Kore-eda e del cast. Gli applausi sono molti e prolungati. Ci fa piacere che il film riceva questa accoglienza, ma a noi in questo momento interessa altro: vogliamo seguire la delegazione del film dalla sala all'Excelsior e capire se c'è la possibilità magari di imbucarci a qualche festa da loro organizzata. Ci appostiamo, quindi, fuori dalla sala grande. Le foto e i video che abbiamo inserito nel nostro profilo Twitter più uno splendido selfie con Kore-eda nel profilo Instagram di Linkinmovies.it testimoniano la buona riuscita della nostra missione. L'entusiasmo dei nostri followers ci fa molto piacere. Il problema è che arrivati all'Excelsior perdiamo completamente la delegazione. Ci troviamo, infatti, incastrati nell'uscita dell'Hotel di attori e cast di Mother!. Potremmo anche restare a oltranza all'Excelsior, ma ci sembra poco opportuno. Mestamente ci allentiamo e nella strada verso il Palazzo del Cinema incontriamo Frances McDormand, un ottima compagnia per una breve passeggiata.

24:00. La giornata finisce con Loving Pablo di Fernando Léon de Aranoa con Javier Bardem, Penelope Cruz e Peter Sarsgaard inserito Fuori Concorso. Nessuna menzione particolare da rilevare. 


 

Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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