Con il primo film uscito nel 2009, J. J. Abrams aveva rinnovato la saga, creando una linea temporale tutta nuova nell’universo di Star Trek. Il risultato è stato ottimo, al punto che Leonard Nimoy in persona ha deciso di apparire nei panni di Spock in un cameo. Con questo sequel, Abrams cerca di aggiungere nuovi elementi a questa linea temporale, andando a pescare direttamente dai film classici della serie. Il risultato non è niente male.
Partendo dall’USS Enterprise, Abrams ripresenta tutto l’equipaggio come era stato introdotto nel primo film, lanciandoci sin dai primi attimi del film nell’azione frenetica e mostrandoci che caratterialmente i personaggi sono sempre gli stessi. Kirk è avventato e impulsivo, Spock ligio alle regole e calcolatore, e questo li porterà sin dall'inizio del film a scontrarsi, come già accadeva nel primo film. In Into Darkness - Star Trek però, l’attenzione è principalmente impostata sul misterioso cattivo, John Harrison, interpretato da Benedict Cumberbatch. L’equipaggio dell’Enterprise avrà il compito di catturarlo, ma questi sono completamente all’oscuro di quale sia la vera identità di quest’uomo.
C’è da dire che paradossalmente, per quanto il film sia completamente messo in moto dalla figura di Harrison, questi appaia poco sullo schermo. Certo è che Cumberbatch riesce a dare un’interpretazione esemplare al cattivo, facendolo risaltare rispetto agli altri personaggi, anche se sono pochi i dialoghi che lo vedono protagonista. Nonostante ciò, è proprio la scoperta della sua identità a rappresentare uno dei più grandi plot twist del film. Harrison è infatti una figura ben conosciuta dai fan della serie, e anche se la sua interpretazione si distacca dal personaggio per come era rappresentato nei film e nella serie classica, questa non delude, e anzi va a dare nuovi aspetti al personaggio.
In conclusione, Into Darkness è sia un buon sci-fi d’azione, sia un fantastico film per i fan della serie, andando a riprendere scene dai film classici ma con ruoli invertiti, che non mancheranno di far venire i brividi ai fan. Ancora una volta Abrams è riuscito a portare quella che è l’atmosfera della saga in un film rivisto in chiave moderna, riadattando i personaggi ma senza troppi stravolgimenti che avrebbero fatto storcere il naso ai fan più conservatori.

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