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La leggenda del cacciatore di vampiri

Una immagine tratta da La leggenda del cacciatore di vampiriRitornano i vampiri al cinema con una produzione targata Tim Burton. Miscela in 3D di horror, action e reminiscenze storiche, in una pellicola dove lo scontro tra vampiri e umani si trasforma in una metafora politica per parlare del potere. Ecco i veri vampiri: brutti, sporchi e cattivi!

Dimenticate i vampiri romantici e gentili della saga Twilight. In questa pellicola, diretta dal russo Timur Bekmambetov e prodotta dal genio gotico di Tim Burton, i vampiri sono entità spregevoli, che si mescolano in incognito nella società americana di inizio '800.
Abraham Lincoln, dopo aver visto morire la madre da bambino per mano di un vampiro, decide di vendicare la sua perdita da grande. E così addestrato da Henry nella tecnica del combattimento, inizia la sua missione: scovare e uccidere i vampiri, per arrivare all'assassino di sua madre. Ma Lincoln non è solo un cacciatore di vampiri, è anche un giovane avvocato che diventerà Presidente degli Stati Uniti d'America, mettendo fine alla schiavitù e aprendo un'epoca nuova per il Paese.
La narrazione riesce ad un unire vari generi cinematografici, dal più truculento horror, all'action, fino all'affresco storico, con scene d'azione studiate e ricche di tensione, che si inanellano in un contesto prima privato (la vendetta personale di Lincoln) e poi politico (l'abolizione della schiavitù, la Guerra di Secessione). Quest'ultima scelta narrativa è chiaramente una metafora sul potere, dove i vampiri sono coloro che vogliono la schiavitù e gli esseri umani quelli che la rinnegano. Uno scontro tra bene e male ancestrale, alla base di molte storie cinematografiche, che in questa pellicola risulta anche fin troppo schematico, ma che riesce tuttavia a centrare l'obiettivo, regalando allo spettatore un film scorrevole, denso di atmosfere cupe, con scene d'azione e duelli ben costruiti: intrattenimento leggero e funzionale allo stato puro!
La sceneggiatura (tratta dal bestseller omonimo di Seth Grahame-Smith) dà ampio respiro alla storia, riesce a coinvolgere, soprattutto nella seconda parte del film, e gli effetti speciali amplificati dal 3D - anche in questo caso non indispensabile per un valore aggiunto all'opera -  ricostruiscono perfettamente una dimensione di tensione e paura. Un 'horror epico' che si trasforma nei suoi stilemi narrativi, che cresce e si rafforza man mano che i minuti passano.

Consigliato non solo agli amanti dei vampiri, ma anche a chi non può fare a meno delle scazzottate e degli inseguimenti che fanno molto blockbuster hollywoodiano.

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