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Ghostbusters - Recensione

Ghostbusters - Film - 2016 - RecensioneArriva nelle sale fra molte polemiche Ghostbusters, un film divertente ma che, come la città dove è ambientato, è infestato da persistenti fantasmi del passato

Il regista Paul Feig ci ha regalato commedie al femminile divertenti e sboccate come Le amiche della sposa, Spy, The Heat, animate dalla sua eccellente musa Melissa McCarthy, tanto da creare quasi un genere a parte. Ora si è imbarcato in un’impresa tanto ambiziosa quanto suicida riproponendo Ghostbusters, uno dei più amati cult degli Anni ’80 in versione femminile. Perché? Ce n’era bisogno? Forse no, ma nello stesso modo in cui dovremmo guardare 'per sé' una trasposizione cinematografica, staccata dal libro o fumetto da cui è tratta, così ho cercato di vedere questo film che negli ultimi mesi ha fatto tristemente parlare di sé per le critiche in massa da parte del pubblico della Rete e per l’esercito di troll che si è accanito contro le protagoniste femminili e purtroppo anche contro l’attrice afro-americana Leslie Jones con attacchi pesantemente razzisti.
Erin Gilbert (Kristen Wiig) e Abby Yates (Melissa McCarthy) erano amiche e compagne di università con un morboso interesse per il mondo del soprannaturale e la voglia di esplorare e spiegare le manifestazioni di fantasmi con le teorie della fisica. Insieme avevano anche scritto il libro Fantasmi del passato: letteralmente e figurativamente (titolo che potrebbe essere la tag-line del film) ma il tempo e le diverse carriere le hanno divise e all’inizio del film ritroviamo Erin docente di fisica alla prestigiosa Columbia University. Il passato però a volte ritorna attraverso strani canali, in questo caso Amazon che ha rimesso in vendita, senza apparente motivo, il suddetto libro ed Erin sospetta che ci sia lo zampino della vecchia amica e co-autrice. Abby infatti non ha perso l’entusiasmo del passato e in un dimenticato laboratorio di una scalcagnata università ha messo a punto un prototipo di macchina per catturare i fantasmi, coadiuvata dalla sua aiutante e tecnica Jillian Holtzmann (Kate McKinnon) ma ignorata dal rettore che scopriremo poi essere un virtuoso del dito medio.
Erin è più che reticente ad accettare le testardaggine di Abby e la scongiura invece di ritirare il libro che potrebbe costarle la carriera e il lavoro. Ma un’estemporanea missione di aiuto ad un museo apparentemente infestato da fantasmi riaccende la passione e la curiosità di Erin che, licenziata in tronco dalla Columbia, decide di unirsi alle due 'colleghe' per formare un gruppo di acchiappafantasmi professionali.
Dopo aver assistito ad una cattura nella Metropolitana Patty (Leslie Jones), ex-impiegata della Metro di New York e fine conoscitrice di ogni angolo della città, si aggiunge di forza al gruppo, e così fa Kevin (Chris Hemsworth) nel ruolo del segretario bello, con il fisico da stripper ma totalmente stupido. Insieme combatteranno contro il maligno con successo di pubblico ma senza alcun riconoscimento dall’inetto sindaco della città (un piccolo ma divertente ruolo di Andy Garcia).
Il film scorre abbastanza bene, le battute sono serrate e la chimica tra le protagoniste è buona. Wiig e McCarthy sono una coppia di opposti, già rodata in Le amiche della sposa, McKinnon mostra una comicità eccentrica e stralunata difficile da riscontrare in ruoli femminili e Jones con il suo buon senso ed entusiasmo è il collante del gruppo. Il ruolo ribaltato del segretario uomo, bello e stupido però non è poi così geniale e finisce per ricordare fastidiosamente il triste binomio cinematografico 'donne sole + striptease maschile'.
In sintesi Ghostbusters è un film guardabile d’intrattenimento estivo, ma purtroppo non sta al passo con le altre commedie di Feig: non è pungente e adulto come Le amiche della sposa e soffre un po’ di una trama non particolarmente articolata e un po’ troppo semplice. Però per me ha il grande merito di presentarci dei personaggi femminili, per una volta senza indulgere sul fisico e su certi luoghi comuni stanchi, e soprattutto di inserirli in ruoli connessi con scienza e tecnologia, campi troppo spesso (anzi sempre) disegnati per eroi maschili.

Certo, è difficile non essere tentati di paragonare questo film al suo predecessore, soprattutto perché le strizzate d’occhio alla pellicola del 1984 sono ovunque, a cominciare dall’iconica colonna sonora. Il film inoltre è costellato da succosi cameo del cast originale quasi a conferma che questo Ghostbusters non è una copia o un semplice reboot ma un affezionato tributo e un omaggio sincero al suo fantasma.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 2.5

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Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

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