Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaCi vuole un gran fisico

Ci vuole un gran fisico

Una donna al giro di boa si sente vecchia, superata, inutile a tutti: Angela Finocchiaro interpreta una commedia al femminile sulle 50enni in crisi da menopausa. Tentativo fallito di trattare in maniera scherzosa la realtà delle donne di mezza età

Banale, lento, scontato: a questo film non manca proprio nulla per entrare di diritto nella classifica dei film peggiori.
Eva (Angela Finocchiaro, che firma anche la sceneggiatura del film insieme a Valerio Bariletti, Walter Fontana e Pasquale Plastino) è un’ex sessantottina che lavora come commessa del reparto profumeria di un grande magazzino e alla soglia dei 50 anni si trova con un matrimonio fallito alle spalle, un ex marito (interpretato da Elio delle Storie Tese) da mantenere, una figlia ribelle (la cantante di X Factor, Antonella Lo Coco) e un’anziana madre che conduce una vita da ragazzina tra danze focose e sesso trasgressivo con i coetanei.
Quelli che vorrebbero essere elementi comici (la protagonista che per non invecchiare fa ginnastica facciale mentre guida, la vecchia madre che fuma di nascosto e tiene in camera da letto un vibratore) in realtà sono il contorno di una tristissima storia di fondo: quella di una donna che al giro di boa – la vigilia dei 50 anni, appunto – si sente vecchia, superata, inutile a tutti. Sarà che la regista esordiente, Sophie Chiarello, ha detto di sentirsi molto vicina al tema della menopausa e per questo ha voluto parlarne in maniera scherzosa, ma evidentemente il tentativo è fallito. La protagonista è costretta continuamente a confrontarsi con modelli di bellezza che non corrispondono a quelli della stragrande maggioranza. Ma, se è vero che la società odierna ci impone dei canoni estetici così perfetti, è pur vero che in questo film la realtà delle donne di mezza età assurge a un trauma inverosimile e grottesco.
Molti i personaggi minori, interpretati da bravi attori che però risultano qui flaccidi e sbiaditi: lo stesso Giovanni Storti, improponibile angelo della menopausa che ha il compito di guidare la sua protetta con l’aiuto un telecomando da videogiochi, è poco comico. Unica eccezione per Raul Cremona, che si sente perfettamente a proprio agio nei panni di uno spietato caporeparto, pronto a trattar male chiunque, specialmente se sono donne e pure attempate.

Insomma, per riuscire a vedere questo film fino alla fine, ci vuole un gran… coraggio!

Vai alla scheda del film

 

Altro in questa categoria: « Amiche da morire Il grande e potente Oz »

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.