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Cercasi amore per la fine del mondo

Un film sulla fine del mondo, in cui i protagonisti si rendono conto di dover rimediare al tempo perduto, recuperando gli affetti più cari. I bravissimi Steve Carel e Keira Knightley stavolta non convincono, come del resto l’intera pellicola.Sarà capitato a molti di pensare a cosa succederebbe se il mondo venisse distrutto nel giro di poche settimane. Quale sarebbe la reazione delle persone se si venisse aUna scena del film sapere che un gigantesco asteroide di nome Matilda sta per colpire la Terra e mancano solo ventuno giorni alla fatidica data? Dodge Petersen è un uomo comune che si trova ad affrontare una situazione straordinaria: il mondo sta per finire e sua moglie Linda decide di lasciarlo. Preso dalla disperazione, sceglie di reagire in maniera passiva alla tragedia, fino a quando una lettera inaspettata e la sua vicina di casa, Penny Lockhart, non gli regaleranno di nuovo la gioia di vivere. Sono questi i temi affrontati nel film Cercasi amore per la fine del mondo, che uscirà nelle nostre sale il 17 gennaio.Certo, bisogna pur dare atto alla regista, Lorene Scafaria, di essere riuscita a rendere banale e flemmatico un argomento come la fine del mondo preannunciata in tv, che invece poteva essere raccontato in mille modi stuzzicanti e anche -perché no- ironici. D’altra parte, se si guarda al cast ci si aspetta una verve differente da attori apprezzati a livello internazionale, come Steve Carel e Keira Knightley. Per intenderci: dimenticatevi le espressioni esilaranti e le situazioni comiche di 40 anni vergine: il protagonista recita all’ombra di una partner scialba (la Knightley) che tenta disperatamente di interpretare una giovane artista all’apparenza nevrotica, dal passato difficile e con un’anima che mai nessuno prima era riuscito a scandagliare. Quello che si vede sono solo le faccette (ossessivamente ripetitive) dell’attrice e l’alone di tristezza che si affaccia di continuo nelle situazioni che i due affrontano. Quasi come se fosse vietato sorridere, o almeno provarci: ci pensa la sceneggiatura a farci sorbire innumerevoli pistolotti sull’importanza degli affetti veri, che tutti sembrano riscoprire soltanto a pochi giorni dalla distruzione della Terra. E ci fosse almeno la fotografia a risollevare un po’ la situazione! Il viaggio che i protagonisti compiono per poi alla fine scoprire di essersi innamorati reciprocamente (e chi se l’aspettava?) non fa godere lo spettatore di immagini o paesaggi incantevoli.A un certo punto si inizia a sperare che almeno arrivi un bel finale a sorpresa, ma niente: noioso dall’inizio alla fine. Vai alla scheda del film  
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