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Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato

Una immagine tratta da Lo Hobbit: Un viaggio inaspettatoPeter Jackson torna nella Terra di Mezzo dieci anni dopo Il signore degli anelli, per un viaggio irto di pericoli in compagnia di Bilbo Baggins, Gandalf e tredici agguerritissimi nani alla ricerca di un regno perduto. Lo Hobbit è un degno e avvincente prequel con un problema: non emoziona

I fan di J.R.R. Tolkien e i cinefili che hanno amato Il signore degli anelli possono stare tranquilli. Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato, primo capitolo di una trilogia che si svolge una sessantina di anni prima degli eventi de Il signore degli anelli e che si ispira al celebre romanzo dello scrittore inglese, trasuda tutto l'amore incondizionato di Peter Jackson verso l'universo fantastico tolkeniano. Un amore che si traduce in una visionarietà unica per la capacità di catapultarci in un mondo 'altro' e di farci vivere avventure che suscitano un forte e continuo senso di meraviglia, cosa che - ahinoi - ben pochi blockbuster riescono ancora a fare.
Se vi aspettate la stessa cura dei personaggi, delle ambientazioni, delle azioni, di ogni singolo dettaglio possa rendere tangibile un universo che per sua natura sfugge a ciò che chiamiamo realtà, se vi aspettate la stessa trascinante forza immaginifica che pervadeva ogni fotogramma de Il signore degli anelli, ebbene se desiderate tutto questo state pur certi che Lo Hobbit non vi deluderà. E però non possiamo al tempo stesso nascondervi che il nostro entusiasmo si ferma qui…
Al di là di qualsiasi confronto romanzo-film che ci sembra del tutto fuori luogo (cinema e letteratura sono due forme d’espressione che non possono e non devono essere messe in relazione), Lo Hobbit ha un unico grande limite: non emoziona. Nel raccontare la prima parte dell’epico viaggio che vede impegnati Bilbo Baggins, Gandalf e un manipolo di tredici agguerritissimi nani vogliosi di andare a riconquistare il loro vecchio regno di Erebor, finito nelle mani di un terribile drago, Peter Jackson racconta per immagini con lo stesso lessico cinematografico che ha determinato la fortuna de Il signore degli anelli: scene di battaglia orchestrate a meraviglia, panoramiche mozzafiato, un senso di minaccia incombente, un uso degli spazi naturale in cui perdere lo sguardo, ecc… Ciò che non convince è l’aspetto prettamente narrativo. Il fulcro su cui ruota l’intero racconto è il personaggio di Bilbo Baggins, che nell’arco delle quasi tre ore di film (tranquilli, il minutaggio non si fa sentire) lo vediamo trasformarsi da hobbit amante della vita comoda a prode guerriero pronto a sguainare la spada dinanzi al nemico! Ma né la caratterizzazione del personaggio (spesso vittima di situazioni paradossali che strappano qualche risata ma nulla più) né l’interpretazione di Martin Freeman riescono a farci calare nei suoi panni e prendere parte alla sua trasformazione. Lo stesso vale per i personaggi di contorno, a cominciare dai tredici nani capeggiati dall’inquieto Thorin Scudodiquercia.
C'è quindi un deficit di personalità nel tratteggio dei personaggi ed anche di carisma da parte degli attori chiamati ad interpretarli. Peccato, perché così si viene a creare una sorta di distanza emotiva tra lo spettatore e ciò che accade sullo schermo. Solo quando la scena è occupata dalla presenza dei personaggi già transitati ne Il signore degli anelli (Gollum, Galadriel, Saruman, Gandalf…) l’asticina del coinvolgimento e dell’interesse guadagna posizioni. Segno che qualcosa è andato storto nel modo in cui questa volta Jackson ha trasposto i personaggi nati dalla penna di Tolkien.

Per il resto, Lo Hobbit resta comunque un esempio di sano e gustoso intrattenimento per tutti. Può bastare? No, però non è poco visto quello che circola nelle sale. Vedremo se Jackson tornerà ai livelli de Il signore degli anelli nei successivi capitoli.

P.S.: Abbiamo visto il film in 3D nel formato 48FPS (48 fotogrammi al secondo). Un'esperienza da non ripetere: l'abbinamento 3D-48FPS lascia molto a desiderare sul piano della naturalezza del flusso delle immagini. Vi consigliamo vivamente di godervi il film in 2D nel buon vecchio formato a 24 fotogrammi al secondo.

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