Il rosso e il blu
- Scritto da Anna Barison
- Pubblicato in Film in sala
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Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Roberto Herlitzka e una classe di diciassettenni, sono i protagonisti di questa commedia che ci porta indietro negli anni, in quel periodo che ha cambiato la vita a molti di noi tra i banchi di scuola.
Siamo a Roma, in un istituto superiore stravolto dall'arrivo di un giovane supplente di italiano, Scamarcio, pieno di speranze e convinto di poter cambiare le dinamiche paludate di un ambiente fermo a molti anni addietro, senza strutture adatte e mezzi per educare gli allievi. Il supplente armato di buoni propositi si dovrà scontare con una Preside, Buy, schematica e all'antica ma anche con un anziano professore di Storia dell'Arte, Herlitzka, completamente disilluso dall'insegnamento, cinico e incapace di emozionarsi per il proprio lavoro, sprezzante nella sua caustica ironia. Sullo sfondo una classe di alunni, imperfetti e ingenui, con gli occhi spalancati verso il mondo, ma tuttavia ancora incapaci di diventare grandi.
Giuseppe Piccioni per questo film, prende spunto dall'opera omonima di Marco Lodoli, scrittore e professore per molti anni, per introdurci in un ambiente che sembra essersi cristallizzato nel passato. La tecnologia non è entrata in questo luogo così antico e quindi il massimo che il supplente può aspirare ad avere è un videoproiettore rotto. Nonostante l'impossibilità di avere mezzi avanzati e la mancanza di risorse, in questa scuola avviene uno scontro intimo, ma che può benissimo essere letto in chiave universale, tra due modalità di concepire la vita: la speranza e la disillusione, rispettivamente del giovane supplente e dell'anziano professore. Ecco quindi che due mondi si scontrano e alla fine diventano complementari: chi vorrebbe cambiare la scuola e aiutare i propri studenti, il supplente infatti cerca in ogni modi di salvare un'allieva inquieta e sofferente, chi invece è fermo al passato e nonostante il suo carisma e la sua esperienza, ha deciso di mollare. Il discorso sociale sulla precarietà e l'incapacità di rinnovarsi della scuola pubblica, passa anche attraverso una riflessione profonda sui comportamenti umani e sulla capacità di reagire alle situazioni immobili. Per questo il film si fa apprezzare su più livelli: sia perché parla ai ragazzi, sia perché racconta gli adulti e le loro problematiche universali.
Ottimi i giovani protagonisti, tutti alla loro prima esperienza, carichi di quell'entusiasmo un po' ingenuo, un po' sprezzante, tipico degli adolescenti. Anche gli adulti si confermano attori di livello. Scamarcio per la prima volta dopo molto tempo, sembra donare al personaggio una carica emotiva davvero notevole alla pari con il solito ottimo Herlitzka.
Una commedia per grandi e adulti, che si conclude con una speranza in più per i cinici, come nel caso del professore anziano, e una disillusione in più per gli speranzosi.
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