Candidato a sorpresa
- Scritto da Anna Barison
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Will Ferrell e Zach Galifianakis sono i due protagonisti grotteschi e irriverenti di questa commedia demenziale - il regista Jay Roach è infatti solito a questo genere, visto i precedenti Austin Powers.
Nella Carolina del Nord una coppia di milionari tramano contro un politico di vecchia data Cam Brady - Will Ferrell - mettendo in campo e dando sostegno al suo rivale alle elezioni Marty Huggins - Zach Galifianakis - uno sprovveduto e ingenuo direttore del locale Ufficio del Turismo. Due uomini in antitesi per il loro carattere, uno un navigato e spregiudicato politico, l'altro un buontempone, ma tuttavia quest'ultimo diventerà un cinico candidato, che infliggerà colpi bassi all'avversario, in una campagna incandescente e al limite dell'illegalità, che non risparmierà nemmeno la famiglia dei due politici.
Due nemici fino all'ultima battuta, in vena di gag comiche. Sarà l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali, sarà che la commedia americana ha bisogno di rinnovarsi, ma Candidato a sorpresa riporta in auge la satira politica e non risparmia l'ambiguità e la perversione del dietro le quinte della scena politica americana. Irriverenza e battute feroci, tic dei personaggi e situazioni al limite della farsa, sono lo scenario di un'opera che riflette lo spirito delle elezioni americane, frutto di un sistema corrotto che forse nella realtà ha retroscena anche peggiori. L'eccesso sembra dominare ogni situazione e così questa commedia diventa fin troppo caricaturale, come nelle scene del pugno al povero neonato. Infatti appare troppo chiara e schematica la voglia del regista di ritrarre i vizi della società americana, composta da un popolo di creduloni, che si lasciano conquistare più dal look dei candidati che dalla loro reale capacità politica. Insomma un film con del potenziale, ma lo scontro tra due personaggi diversi ma simili nella loro disonestà, non riesce ad elevare il film in un discorso più ampio e strutturato, anzi il più delle volte le situazioni al limite della volgarità riducono il tutto ad uno stereotipo sui politici, che ruba qualche risata ma nulla di più. Il politico che naviga nella amoralità e nelle belle donne, con una bella casa e una famiglia di facciata, è ormai un cliché che non si può riproporre senza alimentarlo con nuovi spunti. Così come l'uomo qualunque, non può diventare un personaggio di spessore senza una lettura più profonda.
In conclusione, il film non riesce ad essere veramente efficace e la comicità legata ai bassi istinti trasforma questa commedia in una serie di gag che poco hanno a che fare con la satira più elaborata e soprattutto con la comicità più sofisticata.
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