Podcast: La Luce del Cinema di Roy Andersson
- Scritto da Davide Parpinel
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Inizia un nuovo anno, ma prosegue la nostra attività di podcaster! La Luce del Cinema per questa ventunesima puntata si concentra sul cinema del regista svedese Roy Andersson. Un regista abbastanza insolito che in più di cinquant’anni di carriera (a partire dal 1970) ha diretto sei lungometraggi con una pausa di venticinque anni tra il secondo e il terzo film. Nel nostro racconto mettiamo in evidenza a cosa è servita questa pausa nella poetica del regista, ossia a portarlo a strutturarla verso un cinema surreale e esistenzialista con delle specificità. Queste sono l’aver creato un cinema statico e immobile dipinto in quadri/scene con una forte profondità di campo che mettono in evidenza le criticità della società svedese.
Siamo arrivati a parlare di Andersson, raccontando la proposta cinematografica in sala di gennaio 2024 costellata di interessanti film, come Povere creature di Lathimos, Perfect Days di Wim Wenders, fino al nuovo film di Francesco Munzi e Taika Waititi. Altra proposta analizzata è quella della rassegna “Pr1ma 1 Pr1mi” di MUBi che raccoglie le opere prime di alcuni registi europei e americani come Alice Rohrwacher, Berry Jenkins, Sofia Coppola, Rubén Östlund, Jessica Hausner. Terza news, terza proposta quella della Cineteca di Bologna sempre di gennaio. Grandi maestri, grandi nomi, grandi film si alternano sullo schermo del Cinema Modernissimo di Bologna, a partire dai film “per cinefili” raccolti nella rassegna “Bernardo Bertolucci, ladro di cinema” che ripresenta The Dreamers vent’anni dopo l’uscita in sala.
Ultima cosa: a chi sarà consegnato l’Orso d’oro onorario al Festival di Berlino 2024? Al termine della puntata vi sveliamo il nome.
Quindi, qual è la luce del cinema di Roy Andersson?
Ascoltate la puntata qui sotto ↓ oppure su Spotify, Apple Podcasts, Google Podcast e Amazon Music.
Buon ascolto!
Davide Parpinel
Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.