Extra cinema: speciali, interviste, approfondimenti e rubriche

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniExtra cinemaIo odio Cetto La Qualunque

Io odio Cetto La Qualunque

Megabus promozionale per Antonio AlbanesePsicheledico, grottesco e comico: dopo Qualunquemente arriva Tutto tutto niente niente, presentato al cinema Nuovo Sacher di Roma con tanto di megabus promozionale. Presenti alla conferenza stampa tutto il cast, con un Antonio Albanese disponibile e brillante

A detta di molti (e la sottoscritta lo conferma), raramente si sono verificate conferenze stampa così popolate come nel caso di Tutto tutto niente niente, pellicola fantapolitica che registra un 'tutto esaurito' al cinema Nuovo Sacher di Roma. Dopo la proiezione il numerosissimo cast (in primis Antonio Albanese, il regista Giulio Manfredonia, gli interpreti Lunetta Savino e Fabrizio Bentivoglio) hanno risposto alle domande dei giornalisti in un clima frizzante, disponibile, e decisamente soddisfatto.

Ripartire da una storia di grande successo è sempre un azzardo: quanti e quali dubbi vi siete posti per questo sequel?
Antonio Albanese: L'idea era comunque quella di andare avanti su questo filone comico. Dopo Qualunquemente, film che peraltro amo, volevo continuare 'disintegrandomi', perché mi divertiva lavorare su più personaggi con tre personalità e tre temi diversi. Ho voluto dare a tutto il cast la possibilità di fantasticare, poter rappresentare tutto senza condizionamenti, ed è quello che abbiamo fatto. Ne è uscito un film psichedelico, drammatico, grottesco e anche comico: esattamente come la nostra società.

Giulio Manfredonia: Fare un 'numero due' è sempre rischioso, ma quando ho letto il copione ho avuto molte sorprese. Nel bene e nel male, Tutto tutto niente niente non è un secondo tout-court: rappresenta tre parti dell'Italia contemporanea, con delle idee e delle invenzioni che non sempre i film 'numero due' sanno fare.

Albanese, durante il programma di Fabio Fazio, lei ha presentato il film come una storia d'amore: può spiegare il perché?
A.A: Perché io ho questo amore nei confronti di questo Paese, un amore sincero e profondo, ed è anche per questo che il film è sia comico che di denuncia. Amo l'Italia di un certo tipo e vorrei difenderla.

Questa volta avete creato un mondo politico avulso dalla realtà, quasi onirico. Come mai questa scelta?
A.A: Volevamo fare un film comico e ci siamo divertiti a creare personaggi, a ribaltare la situazione carcere-parlamento, ma non ci siamo soffermati su come sarebbe sembrato il mondo politico. Ci siamo appoggiati allo sviluppo della storia, alle risate, focalizzandoci sul rendere ridicoli i personaggi senza stare attenti al reale o all'irreale, non è questo il punto. Se avessimo voluto creare un mondo politico avulso dalla realtà, nel parlamento avremmo messo dei draghi.

Come commenterebbero i tre parlamentari del film (Cetto La Qualunque, Rodolfo Favaretto e Frengo) questa fase di caduta del governo che stiamo vivendo?
A.A: Logicamente non esiste nessuna caduta del governo: è tutto un lavoro dell'ufficio stampa creato ad arte per pubblicizzare il film. Da giovedì vedrete che non ci sarà più niente! 

Mentre scriveva il soggetto si è posto il problema di come vengono viste e di come si vedono le donne nella pellicola? In fin dei conti, non sono tutte escort...
A.A: Ma infatti io penso l'esatto opposto sulle donne, però molti no, e mi creda, molti. Proprio per il grande rispetto che nutro per le donne io denuncio attraverso il film, rappresentando le mostruosità di uomini che invece non si pongono questo problema. Io non amo Cetto: anzi, lo odio. E' una rappresentazione totalmente negativa, ed è sottinteso questo. Abbiamo trattato la politica anche sotto un punto di vista sociale.

Fabrizio Bentivoglio e Lunetta Savino, come vi siete trovati a definire i vostri personaggi estremi?
Fabrizio Bentivigolio: Quando ho ricevuto il copione, ho detto subito 'sì, lo faccio io'. Per me è stato facile farlo, conosco Antonio Albanese da tanti anni e ho accettato questo ruolo di buon grado. Credo proprio di essere riuscito ad interpretarlo bene.

Lunetta Savino: E' stato un divertimento assoluto, io ho sempre lavorato in film comici e nell'ambito della commedia, ma lavorare con Albanese è davvero un passo in più.

Riusciremo mai a liberarci di Cetto La Qualunque?
A.A: Non so rispondere a questa domanda. Anzi, rispondo: no, non ce la faremo.
 

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.