Nausicaä della Valle del vento - Recensione
- Scritto da Fabio Canessa
- Pubblicato in Asia
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Da uno dei manga più belli di sempre, uno dei capolavori del cinema d'animazione. Il passaggio non è così scontato. Al contrario. Gli esempi di grandi storie a fumetti che trovano trasposizioni cinematografiche di alto valore non sono poi tanti. Uno di questi vede all'opera lo stesso autore. Un artista inarrivabile. Mangaka, regista, sceneggiatore, animatore, produttore. Si scrive Hayao Miyazaki, si legge genio.
Quando il maestro giapponese inizia a pubblicare Nausicaä della Valle del vento ha già alle spalle il bellissimo lungometraggio d'esordio, Lupin III – Il castello di Cagliostro, e diverse esperienze in serie televisive, in particolare quella in Conan il ragazzo del futuro che anticipa molti elementi poi riproposti nel manga e nel film sull'eroina il cui nome rimanda alla narrazione omerica. Nausicaä della Valle del vento esce nelle sale giapponesi nel 1984 e anche se ufficialmente lo Studio Ghibli nascerà l'anno dopo è difficile non considerarlo un prodotto del magico laboratorio d'animazione.
Il film racchiude perfettamente la poetica di Miyazaki e Nausicaä rappresenta il prototipo delle ragazzine che pone quasi sempre al centro delle sue storie, preferendole come protagoniste a personaggi maschili. La giovane è l'amatissima principessa di una popolazione pacifica che abita la Valle del vento, la cui armonia viene però minacciata dal trovarsi in mezzo al conflitto tra i due regni di Tolmechia e Pejite. Attorno un mondo sconvolto. Un futuro post-apocalittico figlio di una spaventosa, lontana guerra che ha devastato il pianeta. Le zone dove poter vivere son sempre meno e gli esseri umani rimasti si sono riuniti in clan di stampo medievale. Intanto una sconfinata foresta tossica, popolata da una gran varietà di insetti dalle gigantesche proporzioni, avanza inesorabilmente rilasciando nell'aria spore velenose.
In questo quadro si articola la vicenda all'interno della quale è facile rintracciare elementi e tematiche care l'autore, sviluppate anche nei lavori successivi. Opera seminale dunque, con il viscerale amore per la natura, l'abominio della guerra, la passione per il volo, per il vento. Un film evocativo, epico, che evidenzia i valori del rispetto, del dialogo, della comprensione e dello spirito di sacrificio attraverso la figura di una ragazza dipinta sì come una profetessa, ma che è anche profondamente umana. Fuori dal comune, pilota abilissima, mossa da sete di conoscenza (coltiva piante in un laboratorio per capire il problema delle spore) anche lei non è immune da slanci di ira e in una scena Miyazaki la mostra in prenda all'odio uccidere dei tolmechiani.
L'emozionante storia può ovviamente contare sul grande lavoro tecnico. Una meraviglia visiva che complici anche le meravigliose musiche di Joe Hisaishi (il film segna l'avvio del sodalizio tra il compositore e Miyazaki) fanno di Nausicaä della Valle del vento un'opera davvero indimenticabile. Una pietra miliare del cinema d'animazione.
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Fabio Canessa
Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film. Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.