Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 97

Extra serial: speciali, interviste e approfondimenti

Ti trovi qui:HomePiccolo schermoExtra serialThe Walking Dead: quando uno zombie dà più sicurezze di tua moglie

The Walking Dead: quando uno zombie dà più sicurezze di tua moglie

Una immagine del cast di The Walking DeadApprofondiamo la serie culto sugli zombie. Come nasce un serial da un prodotto cartaceo, le paure primordiali degli uomini, il nuovo regista Glen Mazzara e l'ultima, emozionante stagione ambientata nella terrorizzante prigione abbandonata, con alcune succulente anticipazioni...

Nel 2003, in America, esce il primo albo di un fumetto chiamato The Walking Dead, destinato a cambiare il mondo dei serial. La storia è tanto semplice quanto avvincente: un virus, una apocalisse di zombie, dei sopravvissuti.
Lo scrittore Robert Kirkman e il disegnatore Tony Moore mettono così in piedi una storia con dei personaggi solo all'apparenza scontati, anche se già abbondantemente abusati da svariate altre forme di intrattenimento, come il cinema, con George A. Romero, o i videogame, con la saga di Resident Evil.
La serie a fumetti è in corso tutt'oggi dal lontano 2003, nel 2010 vince un premio come Best Continuing Series, che tradotta suonerebbe un po' come Miglior Serie Continua. Nello stesso anno Frank Darabont, già regista de Il miglio verde e The Mist, decide di rendere giustizia a questo fumetto, sconfinare dai limiti cartacei e creare una versione televisiva. La prima puntata viene trasmessa, ovviamente, nella notte di Halloween durante il Fearfest per conto della tv via cavo AMC ed il giorno dopo in Italia dalla Fox, seguendo la scia di doppiaggio 'a 24 ore di distanza' intrapresa con Lost.
 
Una immagine di The Walking DeadCosa racconta. Il vice sceriffo Rick Grimes si risveglia in un ospedale totalmente abbandonato dopo essere rimasto in coma per diverse settimane in seguito ad avvenimenti apocalittici che hanno colpito anche la sua città fra le altre.
Ben presto scoprirà che l'idea di essere da solo in un ospedale è quanto di più sbagliato. Confinati dietro una porta ci sono una marea di strani esseri che urlano, si lamentano, sbattono contro porte legate con catene dove sopra vi sono scritte le parole 'Dont Open - Dead Inside'. Non certo un buon risveglio per lo sfortunato poliziotto che nulla ricorda di cosa sia successo dopo essere finito in coma.
La successiva fuga dall'ospedale catapulterà Rick in quell'incubo che, grazie al coma, aveva momentaneamente evitato. Carcasse di persone ed animali, zombie maciullati ma non uccisi definitivamente che si trascinano spinti solo dalla voglia di mangiare lo sfortunato sopravvissuto, desolazione ovunque. Ad aggravare la situazione c'è la mancanza della famiglia del poliziotto, formata dalla moglie Lori e dal figlio Carl. Rick decide così di spostarsi ad Atlanta, dove risiedevano i genitori di Lori, convinto di trovarli lì nel caso si fossero salvati. Ritroverà loro e il suo fraterno amico e compagno di lavoro Shane, insieme ad uno strano e sicuramente poco affiatato gruppo di sopravvissuti, nel quale quasi ognuno cerca più di fare il proprio interesse piuttosto che quello collettivo.
 

Una immagine modificata per The Walking DeadDinamiche. Se Rick è la mente, Shane è sicuramente il braccio. Ma già il fatto che Shane sembri vagamente sconvolto nel rivedere il suo amico fraterno vivo e vegeto, pone le basi per quello che è il fulcro principale della serie. La fiducia.

In un mondo dove tutto sembra perduto e bisogna attraversare schiere di temibili mostri affamati di carne umana, il regista Darabont riesce ad innestare nel telespettatore una paura ben più primordiale del semplice terrore per gli zombie, o walkers ('erranti' nella versione italiana), come vengono chiamati nella serie.
In questa Terra nessuno è al sicuro e tutti sono nemici. 'Fight the dead, fear the living' è non a caso lo slogan promozionale della nuova stagione, dove la paura della mancanza di acqua, viveri, munizioni ed un tetto sarà più forte che mai.
Rick è chiamato a mantenere un equilibrio il più democratico e giusto possibile, trovandosi più volte a prendere delle decisioni che non vanno giù a taluni membri della squadra, con il continuo rischio di attirare famelici zombie per colpa di una litigata troppo rumorosa.
 
Una immagine modificata per The Walking DeadRealizzazione. Nulla da eccepire per effetti speciali e fotografia. Gli zombie tutto sembrano fuorché attori travestiti e truccati, grazie a movenze, atteggiamenti, effetti audio, trucco e parrucco, sono sicuramente tra le versioni più paurose degli zombie visti nel piccolo e grande schermo. Ottime ambientazioni, con una Atlanta ricostruita a dovere. La ricerca continua del vuoto assoluto è davvero accurato e non potrebbe essere altrimenti, con il rischio che il rumore di un singolo ramo spezzato sotto i piedi possa essere letale. Anche questo è un punto a favore della serie.
I personaggi sono ottimamente caratterizzati. Sarà facile ritrovarsi a fare il tifo per un presunto villain come Daryl Dixon rispetto al buono di turno. Shane, dal canto suo, vedrà la sua psiche subire un drastico e drammatico calo verso una spirale di violenza, insanità e manie di gestione del gruppo che necessariamente andranno a scontrarsi con il ruolo di Rick. Lori, la moglie di Rick, sembra confusa. Incapace di fare praticamente qualsiasi cosa, si troverà a giocare un ruolo assai importante all'interno del gruppo, dove deve interpretare una sorta di 'First Lady' dei cadaveri. Ma c'è qualcos'altro di assai più importante...  Carl è il figlio che nessuno di noi vorrebbe avere in una situazione del genere. Gli dici di rimanere in casa? Va nel bosco ed attrae uno zombie. Gli dici di stare con il gruppo? Riesce a far uccidere un suo compagno! Internet si sta divertendo molto con questo personaggio.

Un fan-art di The Walking Dead
Sviluppi della serie. Inutile dire quanto questa serie sia consigliata ad un pubblico dallo stomaco forte. Le scene di sangue, di sbudellamenti e di uccisioni non sono esasperate o continue come si può credere: può addirittura capitare che per una intera puntata si faccia saltare la testa giusto ad un paio di 'erranti'. Ma sono assai ben calcolate e piazzate nei giusti spazi. E credeteci, quando vogliono farvi rivoltare lo stomaco, ci riescono con una certa bravura.
La terza stagione poi stacca decisamente dalla seconda, dove l'ambientazione era l'accogliente e luminosa casa di campagna di Hershel e che, con l'arrivo del nuovo regista Glen Mazzara al posto di Darabont, vede tutto tornare su toni cupissimi, degni della prigione abbandonata che ospiterà il gruppo. L'esperto di tv americana Ausiello riferisce come nelle prime due puntate della terza stagione ci saranno diverse morti, senza riferirsi ad un personaggio importante o meno e ci annuncia che il titolo del mid-season finale, l'episodio 8, sarà intitolato Made to Suffer (Fatto - o fatti? - per soffrire).
Collezionismo. Il merchandise legato alla serie è discretamente fornito anche se penalizzato dalla voluta povertà di oggetti o memorabilia usati durante le scene. Risulta comunque abbastanza vario. Riuscirete facilmente a trovare magliette, action figures di non eccelsa qualità, carte collezionabili, DVD/Blu-ray della serie in versioni speciali ed, ovviamente, costumi da zombie o da personaggi come Rick veramente ben realizzati da utilizzare durante feste o ritrovi di cosplayer. L'oggetto da avere assolutamente è il cofanetto in edizione limitata della seconda stagione a forma di testa di uno zombie con un cacciavite conficcato nell'occhio, pieghevole verso l'alto per permettere una più facile rimozione del DVD/Blu-ray. Imperdibile e di grande effetto.
 
Una immagine modificata per The Walking DeadPerché vedere The Walking Dead. In generale, The Walking Dead fornisce tutto quello che si può chiedere ad una serie di avventura/thriller/horror con zombie vari. Adrenalina, panico, brividi, splatter & gore ed una storia con buone basi ed un ottimo futuro se tutte le idee e le vicende che la serie a fumetti offre verranno sfruttate e messe in pratica. Molti si pongono delle domande sul realismo e sulla veridicità della stessa serie. Dobbiamo ricordare a questi signori come gli zombie non esistano? Guardate l'uomo di chiesa Hershel, che nell'ultima puntata della seconda stagione spara con un fucile a pompa senza sosta e senza preoccuparsi di ricaricare la propria arma. Proiettili infiniti chiedono molti? Chissene frega, dico io! Con tutte quelle teste che saltavano, è stato un momento incredibilmente epico!
  
 
                         
 
 
 
 

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.