A quasi un mese di distanza dall'annuncio del programma della rassegna, si registra una certa preoccupazione riguardo l'impresa che attende il comitato di selezione. Noi non condividiamo questi timori, sia chiaro: pensiamo che Barbera meriti la massima fiducia, visto che in passato ha confezionato edizioni (vedi Venezia 69) di alto profilo con nomi autorevoli. Le perplessità sembrano nascere dal fatto che al momento (e siamo quasi a luglio) manca ancora all'appello il film di apertura (che di solito rappresenta il fiore all'occhiello del programma) e che l’unico titolo confermato è The Canyons di Paul Schrader (di cui vi abbiamo lungamente parlato), come se la selezione fosse ancora in alto mare nel reperire un titolo di grande richiamo con cui inaugurare un appuntamento così atteso.
In realtà i giochi sono assolutamente aperti e non sono pochi i grandi film che potrebbero sbarcare sulla Laguna come anticipa Variety.com. Tra questi va annoverato assolutamente l’attesissimo 12 Years a Slave di Steve McQueen con Michael Fassbender che, tra l’altro, potrebbe essere uno dei candidati più autorevoli al Leone d’oro. Ma anche il già vincitore del premio come Kim Ki-duk potrebbe sbarcare a Venezia per presentare il suo (censuratissimo e controverso) Moebius, chissà se con la versione integrale o già tagliata...
Ma non è finita qui: pronti ad un lancio al Lido troviamo anche Gravity di Alfonso Cuaron con Sandra Bullock e il quasi italiano George Clooney (da Como a Venezia è uno sputo alla fine) oltre a Zero Theorem di Terry Gilliam con Matt Damon (sì, quello della foto zebrata ritirata in fretta e furia dai siti di mezzo mondo compreso il nostro...) e Christoph Waltz.
La lista dei film si potrebbe allungare a dismisura con titoli quali Her di Spike Jonze o Snowpiercer di Bong Joon-ho, oppure Capitan Philips di Paul Greengrass con Tom Hanks o ancora Diana (la principessa) interpretato da Naomi Watts e diretto da Oliver Hirschbiegel.
Inoltre, secondo le informazioni in nostro possesso, potrebbero arrivare a Venezia due pezzi da novanta del cinema orientale come Hayao Miyazaki e Tsui Hark: il primo con The Wind Is Rising, il secondo con Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon.
Per l'Italia quasi certa la presenza di Daniele Luchetti con Storia mitologica della mia famiglia.
Insomma, le premesse per tirar su un festival all star e di altissimo livello ci sono proprio tutte. Non ci resta che augurare a Barbera un buon lavoro. Ci aspettiamo molto!