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Programma Festival di Roma 2013: l'anno del festival-festa

Cambia pelle il Festival del Film di Roma, che per la sua ottava edizione torna alle sue origini di evento metropolitano pensato per il grande pubblico, senza però rinunciare alle declinazioni meno convenzionali del cinema. Ecco il festival-festa by Marco Muller

Quello di quest’anno sarà un festival-festa in cui ci siamo presi il lusso di contraddirci mettendo sul piatto i mille volti del cinema mondiale”. Così Marco Muller, direttore artistico del Festival del Film di Roma, giunto all’ottava edizione (8-17 novembre 2013), presenta il programma della kermesse. Un’inversione di marcia sulla carta per la manifestazione capitolina che, lo ricordiamo, è nata come una festa cinematografica per il grande pubblico voluta dall’amministrazione Veltroni e che piano piano si è trasformata sempre di più in un vero e proprio festival come quelli più blasonati di Venezia, Cannes e Berlino. L’ennesimo cambio di rotta dopo mesi di incertezze sui destini della rassegna, chiesto a gran voce dalla politica – che ha un peso non indifferente nella gestione della Fondazione Cinema da cui dipende il Festival di Roma – dopo la vittoria del centrosinistra alle elezioni comunali e regionali. “L’anno scorso mi chiesero di costruire un festival, e io cercai di fare di tutto per trovare i film giusti e portarli a Roma in anteprima mondiale. Se l’avessi saputo prima che non era quello che volevano i nostri partner politici, mi sarei adattato”, spiega Muller, lasciando intendere che si è dovuto raggiungere un compromesso tra la sua vocazione ‘festivaliera’ e l’anima popolare da festa del cinema a cui puntano i soci politici per l’edizione 2013 – con in testa l’assessore alla cultura di Roma, Flavia Barca, che ha già fatto sapere di voler “ridiscutere programma, date e selezione del festival appena terminata l’ottava edizione”.

Con un budget sempre più risicato che ha raggiunto circa 7 milioni di euro, il Festival di Roma viene definito da Muller come “un nuovo progetto in cui ogni giorno il pubblico potrà assaporare un grande film americano, il cinema italiano d’impegno e quello più popolare, le pellicole che mostrano il cinema in tutte le sue declinazioni. Ci sarà una dose regolare alta, altissima di divi e si potrà partecipare a incontri, duetti, dibattiti, masterclass con registi, attori e produttori”. Ed ecco nel programma la presenza di un buon numero di film che dovrebbero attirare il grande pubblico, come Her di Spike Jonze, L’ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi, l’attesissimo The Hunger Games: Catching Fire, The Green Inferno di Eli Roth, Dallas Buyers Club con Matthew McConaughey e Jennifer Garner e Out of the Furnace con protagonista Christian Bale, al fianco di opere firmate da autori importanti, tra cui The Mole Song di Takashi Miike, Whitching&Bitching di Alex de la Iglesia, Snowpiercer di Bong Joon-ho, Fear of Falling di Jonathan Demme (protagonista di un incontro con il pubblico), Seventh Code di Kiyoshi Kurosawa, Hard to Be a God del maestro Aleksej Jurevic German e Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon di Tsui Hark (che parteciperà a una masterclass condotta da Olivier Assayas). Accanto a tutto questo, tanto cinema italiano (venti titoli in tutto: quello che più di tutti stuzzica i nostri appetiti cinefili è Take Five di Guido Lombardi, che ci aveva impressionato positivamente con Là-Bas – Educazione criminale, miglior opera prima alla Mostra di Venezia 2011), molti registi al loro primo o secondo film (17 in totale), una discreta presenza del cinema asiatico (di cui Muller è un grande conoscitore e amante) che avrà il suo culmine con l’evento di chiusura di The White Storm di Benny Chan (kolossal d’azione tra i più costosi della storia cinese) e i film di ricerca, sperimentali, ospitati nella sezione CinemaXXI (il cui programma completo sarà annunciato il 23 ottobre). Il tutto senza più l’assillo di fregiarsi di un cartellone composto da quasi tutte anteprime mondiali. Manca all’appello un film a sorpresa, che forse sarà comunicato nei prossimi giorni.

Il festival-festa messo in piedi da Muller e co., puntando a “trasformare Roma nella Toronto europea”, sembra dunque rivolgersi a varie tipologie di pubblico senza scontentare nessuno. Noi ci auguriamo che la selezione 2013 non si trasformi in un mostro a due teste: per ora il timore che Muller abbia un po’ sacrificato sull’altare degli interessi politici il suo credo di fabbricatore di festival attento a un cinema sorprendente e appassionante senza steccati, è molto forte, non lo nascondiamo. Lo schermo ci dirà se il nostro è un timore (in)fondato.
Di seguito la lista di tutti i film del Festival del Film di Roma 2013.

In Concorso
Acrid di Kiarash Asadizadeh (Iran)
Another Me di Isabel Coixet (Gran Bretagna / Spagna)
Blue Sky Bones di Jian Cui (Cina)
Cut Down Kite di Diego Ayala (Cile)
Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée (USA)
Her di Spike Jonze (USA)
I Am Not Him di Tayfun Pirselimoglu (Turchia / Grecia / Germania / Francia)
I corpi estranei di Mirko Locatelli (Italia)
La vita invisibile di Vítor Gonçalves (Portogallo)
Manto Acuífero di Michael Rowe (Messico)
Out of the Furnace di Scott Cooper (USA)
Quod Erat Demonstrandum di Andrei Gruzsniczki (Romania)
Seventh Code di Kiyoshi Kurosawa (Giappone)
Sheep's Clothing di Paulo Morelli (Brasile)
Sorrow and Joy di Nils Malmros (Danimarca)
Take Five di Guido Lombardi (Italia)
The Mole Song di Takashi Miike (Giappone)
Tir di Alberto Fasulo (Italia)

Fuori Concorso
Border di Alessio Cremonini (Italia)
Come il vento di Marco Simon Puccioni (Italia)
Gods Behaving Badly di Marc Turtletaub (USA)
Hard to Be a God di Aleksei German (Russia)
Hunger Games: La ragazza di fuoco di Francis Lawrence (USA)
Il paradiso degli orchi di Nicolas Bary (Francia)
Il venditore di medicine di Antonio Morabito (Italia / Svizzera)
Je fai le mort di Jean-Paul Salomé (Francia)
L'ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi (Italia)
La luna su Torino di Davide Ferrario (Italia)
La Santa di Cosimo Alemà (Italia)
Las brujas de Zugarramurdi di Álex de la Iglesia (Spagna / Francia)
Romeo e Giulietta di Carlo Carlei (Italia)
Snowpiercer di Bong Joon-ho (Corea del Sud)
Song 'e Napule di Antonio Manetti e Marco Manetti (Italia)
Stalingrad 3D di Fedor Bondarchuk (Russia)
Tales From The Dark di Teddy Robin Kwan, Simon Yam, Fruit Chan, Lee Chi Ngai, Gordon Chan e Lawrence Lau (Hong Kong)
The Green Inferno di Eli Roth (USA)
The White Storm di Benny Chan (Cina)
Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon 3D di Tsui Hark (Cina / Hong Kong)

Fuori Concorso - Eventi speciali
Blue Planet Brothers di Takashi Miike (Giappone)
Cavalcanti di Wes Anderson (USA)
Il carattere italiano di Angelo Bozzolini (Germania)

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