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Le Giornate degli Autori 2018 tra identità e autorialità

Le Giornate degli Autori come ogni anno si presentano con un programma ricco e pieno di spunti cinematografici. Quest'anno la selezione autonoma all'interno della Mostra del Cinema spegne 15 candeline proponendo il suo sguardo personale e creativo tra viaggi e favole personali

La loro identità è forte e consolidata, frutto di anni di autonomia e indipendenza. 15 anni sotto braccio della Mostra del Cinema e de La Biennale all'insegna della creatività, delle voci degli autori del cinema al fine di mostrare al pubblico e agli addetti al settore un modello indipendente e diverso di 'festival cinematografico'. Il raggiungimento di tutto questo è merito di Anac, 100Autori, promotori iniziali, della stretta e duratura collaborazione con il MiBAC e la SIAE e con gli sponsor BNL e Miu Miu, oltre all'impegno del delegato generale Giorgio Gosetti e del vice direttore Sylvain Auzou. Questo quadro tratteggia le Giornate degli Autori, concorso autonomo che si muove ormai da 15 edizioni all'interno appunto della Mostra del Cinema.
Quest'anno più che mai questa sezione vuole stupire, vuole impressionare. Le parole del delegato generale Gosetti durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi 24 luglio confermano lo spirito della selezione che si propone come "una luminosa finestra aperta sul lavoro degli autori, sulle loro sfide e sulle emergenze e sulle prospettive di un cinema in piena trasformazione". Ciò si rivela negli 11 lungometraggi in concorso, tutti presentati in prima mondiale, e nei molti eventi collaterali che arricchiscono la proposta. Uno dei dati di maggiore rilievo del concorso delle GdA è la presenza femminile. Sei film sono diretti da autrici le quali hanno affidato il ruolo cardine delle loro pellicole a personaggi femminili che con le loro identità sono in grado di mettere in discussione valori forti e consolidati come ad esempio la famiglia. Poi c'è il cinema italiano a cui le Giornate nella loro storia hanno sempre dedicato un certo riguardo. Gosetti & Co non si limitano a osservare la situazione instabile della cinematografica nostrana, ma guardano oltre e sono andati a scovare nuove sperimentazioni del cinema italiano. Ecco quindi che nel concorso delle Giornate trovano spazio varietà di formati e idee made in Italy con particolare attenzione al documentario a cui è stata dedicata la sezione Notti veneziane.

I protagonisti dei film tra ricordi, favole personali e viaggi. Lo sguardo dei protagonisti delle pellicole in selezione è attento e indagatore. Vigile, presente come quello di Mario, un uomo che da quando la moglie se n'è andata deve occuparsi della casa e delle due figlie adolescenti in perenne crisi. Questo racconta C'est Ça l'Amour (Real love) di Claire Burge. Di umanità famigliare parla anche Domingo di Clara Linhart e Fellipe Barbosa che si concentra su due famiglie della classe media del Rio Grande do Sol. Queste si riuniscono in una vecchia casa intorno a un barbecue tra segreti e frustrazioni. Josè di Li Cheng, invece, propone Josè, 19 anni che vive con sua madre in Guatemala. Un giorno incontra Luis e la sua vita cambia e si tinge di passione e di sofferenza. Dolore che provano anche le donne al centro di Joy di Sudabeh Mortezai per la loro esistenza condita di ricatti e angherie. Ziad dal canto suo, dopo 15 anni di prigione, è un eroe della Palestina di oggi che combatte e non si arrende nel film Mafak (Screwdriver) di Bassam Jarbawi, mentre in Pearl di Elsa Amiel Léa Pearl sta per affrontare la sua sfida, la finale del campionato internazionale di bodybuilding. Mancano 72 ore all'evento e improvvisamente incontra un bambino di 6 anni che afferma di essere suo figlio. Il concorso delle Giornate è tinteggiato anche dei ricordi dei giovani protagonisti di Ricordi? di Valerio Mieli e di quelli di Sybille che insieme a Samuel viaggiano a cavallo alla ricerca più di loro stessi che di qualcosa in particolare, come descrive Continuer (Keep Going) di Joachim Lafosse. Poi c'è spazio anche per i destini incrociati e personali del racconto di animazione Ville Neuve di Félix Dufour-Laperrière e alla favola narrata da Yuan Qing in Three Adventures of Brooke in cui Xiingi viaggia nella Malesia del Nord e ogni volta che fora la gomma della sua bicicletta finisce in tre storie con tre diverse soluzioni.
Il film d'apertura del concorso è stato affidato alla nuova pellicola di Rithy Panh Les tombeaux sans Noms (Graves Without a Name) e al viaggio di un uomo che a tredici anni ha perso tutta la sua famiglia sotto il regime dei Khmer rossi. Ora dopo anni si trova alla ricerca delle tombe dei suoi famigliari per trovare cosa? La chiusura, invece, propone un altro film di lingua francofona, Le suicide d'Emma Peeters (Emma Peeters) di Nicole Palo. Emma ha 34 anni e vuole farla finita. Mentre si sta preparando al suicidio irrompe Alex, impiegato in un'azienda di pompe funebri con il compito di sostenere la donna nel grande passo.

Ancora altro cinema. La ricchezza della proposta del concorso delle Giornate degli Autori si consolida nella presenza di alcuni film frutto di collaborazioni o di idee brillanti o filmati da grandi autori. As We Were Tuna di Francesco Zizola è un documentario tra presente e passato sullo sfondo della pesca del tonno. Sulla stressa traccia narrativa si inserisce Il bene mio (My Own Good) di Pippo Mezzapesa, una favola di un uomo che non vuole adeguarsi al presente e rimanere vicino al sua passato distrutto da un terremoto. Goodbye Marilyn di Maria Di Razza ipotizza la divina Marylin a novant'anni, mentre The Ghost of Peter Sellers di Peter Medak e Why Are We Creative? di Hermann Vaske sono due indagini, a modo loro, sul cinema. Dead Woman Walking di Hagar Ben-Asher è presentato in collaborazione con il Tribeca Film Festival e infine l'autore di questa edizione delle Giornate degli Autori è Alexander Kluge che qui presenta Happy Lamento. Ancora le Notti Veneziane alla Villa degli Autori, centro nevralgico e cornice di divertimento e aggregazione, si propongono come un momento di sosta e riflessione nel flusso festivaliero. Saranno presentati in queste serate Il teatro al lavoro (Theatre at work) di Massimiliano Pacifico, I villani di Daniele De Michele, L'unica lezione di Peter Marcias, One Ocean di Anne de Carbuccia. Miu Miu Woman's Tales infine, continua la sua tradizione di proposta di cortometraggi diretti da registe donne. Quest'anno saranno presenti Hello Apartment di Dakota Fanning e The Wedding Singer's Daughter di Haifaa Al-Mansour.

1+28. Le Giornate degli Autori anche quest'anno in collaborazione con il Lux Film Prize del Parlamento Europeo ed Europa Cinemas portano al Festival 28 cinefili, uno per ogni paese dell'Unione Europea nell'ambito del progetto 28 Times Cinema. Questi sono 14 ragazze, 13 ragazzi e 1 persona non binaria di età compresa tra i 18 e i 25 anni che formeranno la giuria del GdA Director's Award, premio consistente in € 20.000 da ripartire tra regista e il distributore internazionale del film prescelto. La giuria quest'anno è presieduta da Jonas Carpignano.

Di seguito tutti i titoli della 15esima edizione delle Giornate degli Autori.

IN CONCORSO
Les Tombeaux Sans Noms di Rithy Panh (Cambogia, Francia)
C’est Ca l’Amour di Claire Burger (Francia)
Continuer di Joachim Lafosse (Belgio, Francia)
Domingo di Clara Linhart e Felipe Barbosa (Brasile, Francia)
Joy di Sudabeh Mortezai (Austria)
José di Li Cheng (Guatemala, Stati Uniti)
Mafax di Bassam Jarbawi (Palestina, Stati Uniti, Quatar)
Pearl di Elisa Amiel (Francia, Svizzera)
Ricordi? di Valerio Mieli (Italia, Francia)
Three Adventures of Brooke di Yuan Qing (Cina, Malesia)
Ville Neuve di Felix Oufour-Laperrière (Canada)

FUORI CONCORSO
Le Suicide d’Emma Peters di Nicole Palo (Belgio, Canada)

EVENTI SPECIALI:
As We Were Tuna di Francesco Zizola (Stati Uniti, Italia)
Dead Women Walking di Hagar Ben-Asher (Stati Uniti)
Goodbye Marilyn di Maria Di Razza (Italia)
Happy Lamento di Alexander Kluge (Germania)
Il bene mio di Pippo Mezzapesa (Italia)
The Ghost of Peter Sellers di Peter Medak (Cipro)
Why Are We Creative? di Hermann Vaske (Germania)

NOTTI VENEZIANE
“Carta bianca a Stefano Savona”
Il teatro al lavoro di Massimiliano Pacifico (Italia)
I villani di Daniele de Michele (Italia)
L’unica lezione di Peter Marcias (Italia)
One Ocean di Anne De Carbuccia (Italia)

MIU MIU WOMEN’S TALES
Hello Apartment di Dakota Fanning (Italia, Stati Uniti)
The Wedding Singer’s Daughter di Haifaa Al-Mansour (Italia, Stati Uniti)

Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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