Una storia ambientata in una Los Angeles del 2019 (che, ad ora, non è nemmeno troppo lontano), dove la tecnologia ha permesso la creazione di esseri del tutto simili agli umani (qui, secondo le nostre previsioni, ci manca ancora un po'... ma siamo straconvinti che i replicanti arriveranno molto presto anche nella vita reale!).
Harrison Ford arrivava fresco fresco dalla prima interpretazione di Indiana Jones, precisamente ne I predatori dell'arca perduta, e venne scelto come protagonista di un film che, 10 anni dopo, sarebbe stato inserito nella National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America per essere conservato.
Oggi lo sceneggiatore Scott Z. Burns parla del suo rapporto con Scott e della sua voglia di un sequel per la celebre pellicola: "Ho parlato con Ridley di questo all'interno di un discorso più grande, quello di trovare qualcosa da fare insieme perché la mia ammirazione per lui è infinita. Ma non lo faremo fino a che non avremo qualcosa di grandioso da dire. Questo perchè non voglio toccare l'argomento fin quando non mi sentirò di avere un'idea significativa per contribuire e, al momento, non ho nulla. Penso che ne riparleremo comunque".
Approviamo totalmente la scelta di Burns, in barba ai franchise milionari spremuti a dovere. Se qualcosa va fatto, special modo un sequel di una pietra miliare, richiede tempo e concentrazione. Bravi!