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The Butler scatena una battaglia tra Lee Daniels e la Warner

Il regista di The Butler, Lee Daniels, ha mandato una lettera al nuovo CEO della Warner Bros. Kevin Tsujihara spiegandogli le motivazioni dei suoi dubbi e le sue incertezze riguardo un argomento molto importante.

Sembra infatti che la Warner voglia cambiare il titolo al film, questo perché The Butler è il nome di una pellicola già esistente anche se decisamente vecchia, precisamente del 1916 (per di più si tratta di un corto). Pare quindi che il discorso sia più diretto nei confronti dell'ufficio del registro dei titoli della Motion Picture Association of America, il quale avrebbe intimato la Time Warner Cable a cambiare nome per non incorrere in beghe legali. Nella lettera, Daniels ha scritto: "Ho realizzato questo film perché i miei figli, la mia famiglia e il mio Paese potessero capire quali ingiustizie sono state realizzate prima della vittoria dei diritti degli afro-americani. Tutto raccontando la storia dei diritti civili, i sit-in, Martin Luther King e la sua morte, l'elezione del primo presidente nero ed ogni passaggio importante di questa lunga storia. E' il periodo della mia carriera dove mi sento più orgoglioso di me stesso per quello che ho realizzato ed il mio cuore è spezzato nell'apprendere queste informazioni. Se il titolo verrà cambiato poco prima di far uscire il film, non farà altro che nuocere alla pellicola limitando il numero di persone che lo andranno a vedere".
Il film infatti narrerà la storia di Eugene Alle, che nel film diventerà Cecil Gaines, interpretato da Forest Whitaker, uomo che passò 34 anni della sua vita lavorando alla Casa Bianca come maggiordomo per andarsene e concludere il suo lavoro come capo maggiordomo. Logicamente l'uomo ha visto, con gli occhi di chi sa cosa la sua gente sta passando, tutti gli stadi della rivoluzione culturale che ha portato all'abolizione della schiavitù e alla proclamazione degli eguali diritti tra afro-americani e bianchi.
Noi capiamo il risentimento di Daniels, lo accettiamo e in parte lo assecondiamo. Ma se crede che qualcuno, per colpa di un titolo, non vada a vedere quello che si prospetta essere uno dei film più toccanti della prossima stagione, si sbaglia di grosso. Almeno per quanto ci riguarda.

Vai alla scheda del film

 

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