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Quattro chiacchiere con Max von Sydow ricordando Bergman e Allen

Durante il TCM Classic Film Festival di quest'anno, tenutosi ad Hollywood, è stata celebrata l'icona di Max von Sydow, celebre attore e regista svedese che nella sua carriera ha recitato in una moltitudine di film diversi, rivelandosi artista abile ed apprezzato in ogni genere cinematografico.

Tra i tanti ricordiamo L'ora del lupo, L'esorcista, Lo scafandro e la farfalla, Il settimo sigillo e I tre giorni del Condor. Proprio questi ultimi due sono stati presentati durante il festival e, dopo ogni proiezione, Von Sydow ha parlato con i presenti raccontando dei suoi compagni di lavoro celebri e quel che di nuovo bolle in pentola per l'attore.
Si è cominciato con Ingmar Bergman, compatriota dell'attore, regista de Il settimo sigillo. Il rapporto tra i due, in particolare sul lavoro, era molto diverso dal rapporto con ogni altro regista: "E' stata una relazione lavorativa continua e molto ispirante", ha raccontato Von Sydow. "Aveva la capacità di far entrare nella parte gli attori al 100%. Era una questione di far entrare i personaggi da interpretare al tuo livello e scoprire chi era veramente e cosa voleva. Aveva un grande senso dell'humour e la sua risata era riconoscibile ovunque. Se andava ad uno spettacolo teatrale, stai sicuro che te ne saresti reso conto. Possedeva un profondo e genuino entusiasmo per quello che faceva e lo trasmetteva a tutti".
L'attore ha poi raccontato un aneddoto su Woody Allen, con cui ha girato il film Hannah e le sue sorelle: "Ho avuto l'impressione fin dal principio che fosse un po' preoccupato e spaventato dal primo giorno di riprese. Io non lo avevo mai incontrato fino al primo giorno di produzione, così decisi di andare a salutarlo. Era dietro alle quinte, ma quando feci per avvicinarmi, lui sparì. La scena si ripetè per diverse volte, fino a quando finalmente prese in mano la videocamera. A quel punto non poteva andare più da nessuna parte, mi avvicinai molto e lo salutai. Da quel momento nacque una bella collaborazione in un periodo divertente. Mi spiace di non aver lavorato molto di più con lui, ma ammiro profondamente il lavoro di Allen e spero possa continuare per sempre a fare film".
Infine, sul suo ruolo di Gesù ne La più grande storia mai raccontata, Von Sydow ha rivelato che "è stato un problema. Visto che ho deciso di interpretare questo ruolo, tutti hanno cominciato a parlare e a pensare 'Ehi! Deve essere una persona molto seria! E anche molto religiosa! Perché non gli chiediamo di fare questo ruolo o quell'altro?'. Così hanno continuato a chiedermelo per anni, non ho idea di quanti ruoli da prete o da sacerdote mi hanno proposto. Ne ho fatto qualcuno, ma credetemi, in confronto alla quantità di proposte che mi sono arrivate, non sono nemmeno vagamente paragonabili. Pensate, ho interpretato anche il Papa!".
Non preoccupatevi se state pensando ad un annuncio di ritiro da parte dell'attore. Lo svedese non ne ha alcuna voglia e anzi, all'età di 84 anni, ha rischiato di vincere un premio Oscar come miglior attore non protagonista per Molto forte, incredibilmente vicino. Indistruttibile!

 

 

 

 

 

 

 

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