Inevitabili i paragoni con Spider-Man 2 (firmato dal grande Sam Raimi) dal quale però, ci pare di capire, l’opera di Marc Webb sia lontanissima.
Il paragone è ingeneroso visto che il secondo capitolo della trilogia di Raimi costituisce probabilmente il miglior Marvel movie di sempre (l’unico che a livello di pathos può battersi con Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan dei cugini della DC).
Al dunque le critiche confermano le nostre ipotesi, ovvero che il film nonostante gli sforzi non riesca ad andare oltre il semplice, ennesimo, episodio delle vicende di un supereroe. Quindi una pellicola che non sembra altro che una puntata 'maxi' di un serial colmo di effetti speciali costosissimi. Vi avvisiamo che le critiche si dividono tra un tiepido apprezzamento (diciamo con voti intorno alla sufficienza striminzita) e la stroncatura bella e buona. Ma andiamo con ordine.
Per Xan Brooks di The Guardian il film, essendo il sequel di un reboot, non è altro che la copia di una copia che ci mostra un giovane goffo con poteri in crescita. Al dunque però il risultato secondo Brooks è fresco e dark al punto giusto. Guy Lodge di Variety definisce TASM 2 come un film lungo ma piacevole, il che avvalora la riluttanza della Sony a cedere i diritti del personaggio. Mark Adams di ScreenDaily è invece sospettoso del fatto che effettivamente il film, pur eccessivamente lungo, non sia male ma non perché scritto o diretto bene ma solo per via del personaggio, talmente ben delineato e amabile, che è impossibile non piaccia. Insomma i complimenti vanno a Stan Lee e Steve Ditko (creatori del character a fumetti) e non a Marc Webb… Chiudiamo con David Edwards di The Mirror, che stronca il film definendolo come un 'compitino' scritto e diretto a regola d’arte ma privo della 'scintilla' e quindi semplicemente meccanico. Inoltre Edward, per chiudere la contesa, definisce il film come non divertente e quindi da dimenticare.
La nostra idea è che forse alla Marvel siano troppo concentrati sul creare un universo colmo di personaggio e storie intersecate in cui ogni film sembra parte di qualcosa più grande (il che non sarebbe un male), finendo col rendere ogni pellicola come non conclusiva e quindi 'monca' (il che è sicuramente un male visto che si paga un biglietto diverso per ogni film…).
Come sempre in ogni caso noi sospendiamo il giudizio in attesa dell’anteprima italiana. Stay tuned, vi terremo aggiornati.

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