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Omar Sy, dalla periferia agli X-Men

Il cinema, il successo, il progetto di X-Men: a tu per tu con Omar Sy, nuova stella del cinema francese, arrivato a Roma per presentare Due agenti molto speciali, action-comedy in cui interpreta un poliziotto dei sobborghi parigini

La Francia non si lascia sfuggire l'occasione: sull'onda dello strepitoso successo riscosso dall'attore di Quasi amici (considerato uno dei film migliori del 2012), il 28 marzo arriva l'action-comedy Due agenti molto speciali. Omar Sy, stavolta nelle vesti di un poliziotto dei sobborghi parigini, dovrà collaborare ad un'indagine con un altro agente (Laurent Lafitte) abituato a ben altro tenore di vita.
Presentato in anteprima al The Space Cinema Moderno di Roma, Omar Sy ci ha parlato di questo progetto e dei suoi imminenti impegni futuri, che lo vedranno nel ruolo di un X-Men.

Che impressione fa non essere americano, ma essere considerato il nuovo Eddie Murphy?
Omar Sy: (Ride). Beh, diciamo che non ho l'impressione di sentirmi il nuovo Murphy. Amavo molto i suoi film, e indubbiamente il suo personaggio mi ha ispirato, ma non ho desiderio di essere come lui, anzi mi sento molto bene nella mia pelle. Voglio continuare ad essere come sono, anche se so che il riferimento a lui è inevitabile.

Quanto è cambiata la sua vita dopo Quasi amici? Le piace la Francia di questi tempi?
O.S.: La mia vita è cambiata totalmente. Oggi sono a Roma, in un albergo meraviglioso, con i giornalisti che vogliono parlare con me, quindi sicuramente la mia vita è cambiata al massimo. Naturalmente amo la Francia, è il mio Paese, ci sono nato e cresciuto e amo rappresentarlo. Credo che la Francia posso ancora crescere, possa far meglio e migliorare. La amo.

Questo film è ambientato nelle periferie. Lei che esperienze ha con la periferia parigina? Quali sono i suoi ricordi? La vede cambiata?
O.S.: Io sono nato e cresciuto nella periferia. Oggi mi riesce difficile esprimermi sui problemi politici e sociali così delicati, forse questa domanda mi andava fatta a 15 anni, quando ero un ragazzo di colore cresciuto nella periferia. Oggi i miei problemi sono diversi, e forse non so più rispondere. Quando si cresce e si è come me, nero e alto 1,90, si assomiglia ad un cattiva persona e vieni considerato in un'altra maniera. A quel punto puoi fare due scelte: o chiuderti in questa realtà, oppure smontare i pregiudizi e armarsi di un gran sorriso e umorismo e andare verso gli altri. I pregiudizi purtroppo esistono, ma esistono da entrambi i lati. Chi è nato al centro di Parigi vede i periferici in un modo, e viceversa. Secondo me bisogna andare gli uni verso gli altri per superare i problemi.

Stanno preparando un remake americano di Quasi amici. Le piace l'idea? Cosa ne pensa?
O.S.:
Non ho nessun potere su questo remake, quindi lo faranno nella maniera che credono. Non sono stato coinvolto, non ne so nulla. Aspetterei di vedere il film, perché non so come lo vorranno raccontare e da cosa partiranno. Credo che ancora si debba aspettare per giudicare.

Omar SyCome è entrato il cinema nella sua vita?
O.S.
: E' cominciata un po' per caso. All'epoca lavoravo molto in televisione come comico. Mai avrei immaginato che il mio mestiere sarebbe stato l'attore. Pensavo di guadagnarmi da vivere con lo sport, poi ho cambiato idea. Ma, ripeto, è tutto cominciato per caso.

I film d'azione rappresentano un genere che vorrebbe continuare a fare? Avete intenzione di valutare dei sequel di questo film?
O.S.:
Girare un film d'azione è divertentissimo, poi io amo lo sport e mi piace guidare le automobili, sono esperienze elettrizzanti. Amo interpretare le scene io stesso, finché gli stunt non me lo permettono, perché mi diverto. Sicuramente altri film d'azione mi piacerebbero, ma non ho delle aspettative particolari relative ad un genere, sto vedendo tanti progetti e scelgo con molta attenzione perché ho voglia di poter spaziare. Tengo molto in considerazione il 'messaggio' che un film vuole mandare. Due agenti molto speciali lascia un po' una porta aperta, ma non sono mai gli attori che decidono sul sequel... Se il pubblico reagirà in maniera appropriata, può anche darsi che si penserà ad un sequel.

Ora cosa sta facendo?
O.S.
: Per il momento il mio unico lavoro è imparare l'inglese e perfezionarlo, e poi c'è il progetto di X-Men che sta prendendo forma. Cominceremo a girare tra qualche mese. Non chiedetemi nulla, perché non posso parlare! Sono solo molto, molto contento di far parte di questo cast stellare, ma il resto è un segreto!

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