Lo ha ammesso lui stesso nell’ambito dell’incontro con i nominati all’ambitissmo riconoscimento dei DGA Award (premio assegnato annualmente dal sindacato dei registi statunitensi).
L'autore italo-americano ha infatti affermato che “il film viene dalla frustrazione legata allo sregolato mondo finanziario”, frustrazione accuita dopo il collasso dell’industria finanziaria del 2008.
Nell’ambito dell’incontro, in cui erano presenti anche gli altri nominati, ovvero Steve McQueen, Paul Greengrass e David O. Russell (Alfonso Cuaron, pur in nomination, era assente poichè nel nostro caro Belpaese) Scorsese ha espresso parole di elogio per le improvvisazioni di Matthew McConaughey che a suo avviso hanno dato quel qualcosa in più all’intero film. Riguardo le tanto chiacchierate scene 'hard' il director di Taxi Driver ha spiegato che non intendeva comunicare nulla di vagamente erotico, ma solo sottolineare come tutto fosse connesso al potere. “E’ tutto a proposito del potere. Lo fanno perché possono farlo”.
Non possiamo concludere questa breve news sul maestro newyorchese senza riportare le parole dell’ottimo Steve McQueen (regista che con 12 anni schiavo si toglierà non poche soddisfazioni a nostro giudizio) il quale, riguardo alla capacità del regista di The Wolf of Wall Street di attirare al cinema anche teenager come la sua figlia quindicenne, ha affermato: “Martin Scorsese è Kanye West. E’ una specie di pazzo”.

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