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Outing - Fidanzati per sbaglio

Comico, ma con una forte componente di denuncia sociale: è il nuovo film di Matteo Vicino, che vede come protagonista un insolito Nicolas Vaporidis, omosessuale per necessità

Due giovani pugliesi, Federico (Nicolas Vaporidis) e Riccardo (Andrea Bosca) sono amici da una vita; cresciuti assieme, una volta arrivati al diploma si separano: uno resta in Puglia e non riesce a trovare lavoro, l’altro parte in cerca di fortuna a Milano e trova un lavoro che però non è quello dei suoi sogni. Finalmente, l’occasione che capita una sola volta nella vita: la Regione Puglia eroga finanziamenti a imprenditori, a patto che dimostrino di essere una coppia di fatto. Riccardo apre il cassetto dei suoi sogni e tira fuori i suoi bozzetti da stilista, mentre Federico si improvvisa imprenditore per poter accedere ai fondi: ma poiché la condizione necessaria per accedervi è appunto quella di essere una coppia, i due amici si fingono gay con l’aiuto del direttore di un giornale locale (interpretato da Massimo Ghini).
Realtà e finzione si confondono in Outing - Fidanzati per sbaglio, scritto e diretto da Matteo Vicino: il brand Don’t Cry entra nel film e ne diventa parte integrante, un elemento attorno al quale tutta la storia si sviluppa. Non si tratta soltanto di una commedia spensierata: vengono affrontati tanti argomenti attuali, che coinvolgono soprattutto i giovani: le difficoltà che devono fronteggiare le coppie di fatto in Italia, il lavoro precario (se non la disoccupazione), la libertà di stampa. Quest’ultimo aspetto assume tratti quasi drammatici, quando l’intrepida giornalista in cerca della verità (Giulia Michelini), che conduce un’inchiesta su un losco personaggio del posto, si scontra con l’impossibilità di portare a termine il suo duro lavoro. Un’occasione per parlare delle contraddizioni all’interno del nostro Paese, in cui per avere un incentivo professionale bisogna raccontare (e dimostrare!) come ci si comporta nel privato, con dovizia di particolari.

Naturalmente si tratta di una situazione al limite, praticamente inverosimile ma, nonostante qualche luogo comune di troppo (e anche diverse battute piuttosto scontate), è un film che raggiunge il suo scopo: far divertire, senza dimenticare di fermarsi un attimo a riflettere.
Nota di merito a Vaporidis, che finalmente esce dai panni dell’idolo delle ragazzine e veste quelli i un personaggio più strutturato. Da vedere, se non si hanno troppe pretese.

 

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