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Nessuno mi può giudicare

La locandinaPaola Cortellesi e Raoul Bova sono i protagonisti di questa commedia di Massimiliano Bruno. A causa della morte improvvisa del marito e dei molti debiti lasciati, una donna, abituata alla vita agiata, per saldare i debiti dovrà abbandonare la villa in cui vive, trasferirsi in periferia e iniziare a lavorare come escortAlice ha 35 anni e un figlio di 9. Vive la sua condizione di persona agiata, ignorante e razzista, in una grande villa a nord di Roma. Il marito muore improvvisamente e Alice viene a sapere che il consorte l'ha lasciata con molti debiti. Se non troverà al più presto i soldi, perderà anche la custodia del figlio. Aiutata dal suo ex cameriere, che ha sempre trattato come uno schiavo, Alice e il figlio lasciano i quartieri alti per trasferirsi al Quarticciolo, un quartiere popolare di Roma, in una terrazza piccola e umida. Prova a lavorare come commessa ma i soldi guadagnati sono pochi e così decide di seguire le orme dell'amica Eva, una escort di professione che le insegnerà il mestiere. Nel nuovo quartiere, tra le tante persone che conoscerà, c'è anche Giulio, un uomo che le farà capire l'importanza dell'umiltà.Massimiliano Bruno, famoso per essere sceneggiatore di Fausto Brizzi e autore televisivo e teatrale, dopo aver scritto con la Cortellesi molti spettacoli per il teatro – il più acclamato Gli ultimi saranno gli ultimi, che ha ricevuto molti riconoscimenti – continua la sua collaborazione con l'attrice romana, regalandoci una commedia dai toni frizzanti, ironica e matura.Una scena del filmGirato in famiglia, con un cast di attori da sempre collaboratori del regista (Rocco Papaleo, Caterina Guzzanti, Valerio Aprea, Lucia Ocone, Lillo, Riccardo Rossi) il film si rafforza grazie a questo collante, dando vita ad una felice unione di personaggi. Paola Cortellesi è come sempre bravissima: infatti, in un ruolo che sarebbe stato difficile per molte, lei diventa una "escort" non volgare e ricca di sfumature, piena di contraddizioni, capace di diventare "umana" dopo la sua vita vissuta in una campana di vetro. Anche gli altri attori non deludono: Raoul Bova sembra quasi bravo, Rocco Papaleo è un istrione con una vis comica eccezionale e tutti gli altri si prestano bene a interpretare le varie tipologie umane.Insomma un film riuscito che nonostante qualche svista di troppo, come un eccesso di moralismo e sentimentalismo in alcuni punti, parla di un evento tragico e del riscatto, attraverso la leggerezza della comicità ma anche con una sottile e garbata riflessione sul mondo del lavoro, sull'immigrazione e il razzismo, e i numerosi compromessi che le persone devono fare per campare.Un affresco dei nostri giorni che descrive la realtà delle periferie senza per questo essere un'indagine sociologica, ma che si caratterizza con un linguaggio popolare mai volgare o superfluo. Battute fresche e divertenti con attori in stato di grazia. Insomma un film che si fa amare e che sorprende sempre.Vai alla scheda del film
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