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Ma come fa a far tutto?

  La locandinaSarah Jessica Parker è una donna in carriera con due figli piccoli e un marito ed è costretta a conciliare la famiglia e le continue trasferte di lavoro come un "giocoliere". Ecco perché molti si chiedono: "Ma come fa a far tutto?"


Kate (Sarah Jessica Parker) è una donna in carriera con un marito premuroso (Greg Kinnear) e due figli piccoli. La sua vita a Boston è a dir poco frenetica: continui viaggi a New York dove ha sede la società finanziaria di cui è responsabile per gli investimenti, organizzare le giornate dei figli e preoccuparsi di un marito che da poco si è messo in proprio. La domanda di amici e colleghi è sempre la stessa: "Ma come fa a far tutto?". Quando le propongono un grosso salto in avanti per la sua carriera, accetta ma si ritroverà ancora più impegnata di prima e il suo nuovo collaboratore Jack (Pierce Brosnan) si rivelerà un imprevisto con cui fare i conti.

Dalla sceneggiatrice de Il diavolo veste Prada, questa pellicola segna il ritorno di Sarah Jessica Parker che, dismesse le vesti della single incallita ai tempi di Sex and the City con futili problemi di guardaroba, ci consegna un personaggio più maturo, alle prese con le difficoltà di tutte le donne che gestiscono come dei "giocolieri" la loro vita privata e lavorativa.
La Parker con Greg KinnearNon più capelli perfetti e abiti scintillanti come allora, il personaggio della Parker si trasforma in una donna finalmente "normale", alla continua ricerca di un equilibrio, piena di sensi di colpa quando si tratta di scegliere tra il lavoro e la famiglia.
Ma come fa a far tutto? è una commedia brillante, con una comicità piena di ritmo, che si fa apprezzare per la scelta di portare sul grande schermo la complessità della condizione femminile di questi anni. Insomma un realismo che convince nonostante qualche caduta nel buonismo, come quando il collaboratore di Kate da rampante consulente finanziario senza scrupoli si rivela un uomo sensibile e innamorato. La realtà è meno edulcorata, è un dato di fatto, tuttavia il film scorre senza incongruenze e con una buone dose di autenticità, trasformando questa pellicola in un inno alla coppia di oggi, dove l'unico modo per andare avanti è supportarsi a vicenda, in un’unione di forze tra uomini e donne del tutto paritaria.
Forse il finale un po' troppo ottimista e spensierato toglie mordente alla narrazione, ma nel complesso questa pellicola sta alla larga dal conformismo e riesce a coinvolgere lo spettatore, sia per l'autoironia, sia per la singolare capacità della protagonista di gestire la vita propria e altrui: una "competenza" tipicamente femminile.

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