Frozen - Il regno di ghiaccio - Recensione
- Scritto da Anna Maria Possidente
- Pubblicato in Film in sala
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Elsa e Anna sono le eredi dei regnanti di Arandelle: la prima, una ragazza dolce e posata, con un immenso amore per la seconda, la sorellina minore e tanto vivace. Nonostante la sua bontà d’animo, Elsa possiede un potere terrificante ma allo stesso tempo incantevole: crea neve e ghiaccio dalle mani e congela tutto ciò che tocca. Per preservare l’incolumità di chi le sta accanto preferisce a malincuore ritirarsi in una vita di solitudine. Il coraggio di Anna, con l’aiuto del tenebroso Kristoff, della renna Sven e del pupazzo di neve Olaf, sfida l’incantesimo e tenta ad ogni costo di riportare Elsa sul trono di Arandelle.
Frozen - Il regno di ghiaccio, film d'animazione targato Disney, si presenta come un vero e proprio ritorno alle origini per lo studios, con due protagoniste femminili molto diverse tra loro, ma che avvolgono lo spettatore in un’atmosfera fatta di canto e danze.
Sarà che questo film è stato realizzato da una donna, Jennifer Lee (con l'aiuto di Chris Buck in cabina di regia) e si sa che le maggiori fruitrici di storie a base di baldi cavalieri e affascinanti principesse sono proprio le rappresentanti del gentil sesso. In questo caso, però, la protagonista non è la svampita e addormentata bella di turno, che aspetta il suo principe azzurro senza muovere un dito. Anna conquista il vero amore con sacrificio e consapevolezza e l’autrice è in grado di tessere una trama romantica, tenendo ben presente comunque che per far funzionare un rapporto non bastano un paio di occhi azzurri e un castello fatato, ma è necessario dimostrare all’altro i propri sentimenti con i fatti.
Il doppiaggio italiano è decisamente riuscito: le cantanti e attrici Serena Autieri e Serena Rossi prestano le ugole rispettivamente a Elsa e Anna, mentre un insolito Enrico Brignano dà voce al buffo pupazzo di neve Olaf.
Una bella fiaba per Natale, in cui non mancano neve e buoni sentimenti, dedicata agli amanti dei vecchi film animati Disney; quei bei vecchi film che, dicono in tanti, non si fanno più al giorno d’oggi.