Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaBella addormentata (Venezia 69 - In concorso)

Bella addormentata (Venezia 69 - In concorso)

Una immagine tratta da Bella addormentataMarco Bellocchio affronta il tema dell'eutanasia ripercorrendo la drammatica vicenda di Eluana Englaro. Presentato a Venezia 69, la pellicola intreccia le storie di donne e uomini accomunati dai loro drammi familiari e da una scelta comune

Aveva fatto discutere questo film ancora prima di essere realizzato e infine è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Tuttavia, a scanso di equivoci, Bella addormentata non è un film su Eluana Englaro, ma piuttosto la sua dolorosa vicenda è solamente lambita attraverso le immagini dei telegiornali, quello che qui viene raccontato è l'intreccio di destini paralleli di uomini e donne messi di fronte a delle scelte importanti, in cui la loro esistenza è in bilico tra la vita e la morte.
C'è il deputato del Popolo delle Libertà, interpretato da Toni Servillo, che in passato ha aiutato la moglie a morire e che deve scegliere se votare a favore della legge sull'eutanasia o andare contro il suo partito; c'è una madre, Isabelle Huppert, un'attrice cattolica tutta rosari e preghiere, che come una santa viene 'martirizzata' rinunciando alla sua identità di donna, mentre accudisce la figlia al capezzale; e poi c'è un ragazzo, Michele Riondino, che abbandona la felicità per seguire il fratello problematico anche se è innamorato della figlia del deputato, Alba Rohrwacher, una ragazza molto credente. E infine Maya Sansa, una tossicomane che cerca costantemente di suicidarsi e accanto a lei un medico, Pier Giorgio Bellocchio, che con il suo spirito laico, pervaso da uno spirito umanitario, l'aiuta a scegliere la vita.
Bellocchio
ragiona sul tema etico più importante dell'esistenza, il libero arbitrio di ogni singolo individuo che viene attanagliato dal dubbio e dall'incertezza. Ma è una pellicola che offre uno sguardo sul sentire comune e sulla società italiana: ecco quindi le innumerevoli immagini di repertorio dei telegiornali in cui i giornalisti e i politici offrono tutta la loro ipocrisia su questo tema, diventando i rappresentanti dell'ottusità con cui affrontare il problema. Bellocchio riprende una realà pervasa dalla religione e infatti la fede cattolica si respira ovunque, dalle preghiere della madre 'Divina madre'/Isabelle Hupper, ai rosari recitati da Alba Rohrwacher davanti alla casa di cura dove la Englaro morì. L'intero film è saturo di questo senso religioso, e sulla deriva a cui può arrivare, attraverso una visione obiettiva e mai celebrativa, per accedere alle domande più profonde dell'essere umano, senza per questo trovare delle risposte.
I dialoghi sono spesso rivelatori. Come il deputato psichiatra Roberto Herlitzka che con l'ironia e il cinismo descrive la classe politica italiana ("Loro sono depressi perchè non vanno in tv o non ci vanno più") o il medico laico che cerca di far tornare alla vita la sua paziente tossicodipendente spinto da una sincera pietas umana.
Gli attori sono convincenti, dai principali ai comprimari, e il film diventa una riflessione profonda sull'agire umano, sulle debolezze, i dubbi, e i drammi familiari, che fanno sparire le certezze e ricollocano l'essere umano sotto una nuova luce, dove le scelte cambiano la propria coscienza. Il film è realizzato con una raffinatezza registica e compositiva a cui Bellocchio ci ha da sempre abituati, soprattutto quando racconta temi difficili da analizzare senza per questo banalizzarli (come non ricordare, per lo stesso elemento religioso, L'ora di religione con Sergio Castellitto).

Ecco perché questo film è intimamente politico, riuscendo a toccare temi etici e morali con una visione totalmente laica e universale sull'agire umano e sulle scelte che accompagnano ogni individuo.

Vai alla scheda del film




Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.