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Ender's Game - Recensione

Dal pluripremiato romanzo sci-fi di Orson Scott Card, un’avventura fantascientifica con Asa Butterfield, Harrison Ford e Ben Kingsley, per chi è appassionato del genere e vuole qualcosa di nuovo


Ender’s Game è tratto da un libro di Orson Scott Card del 1985. Non è il classico film di fantascienza, in cui soldati con anni di esperienza alle spalle si combattono sul campo con alieni a colpi di armi tecnologicamente avanzate. I protagonisti sono dei bambini che, escluse alcune scene di addestramento, non imbracceranno armi o indosseranno armature e tute spaziali. L’arma di questi bambini è il cervello.
Ender Wiggin, interpretato da Asa Butterfield, è un genio, destinato a guidare l’esercito terrestre in una guerra contro gli alieni che attaccarono la Terra anni prima della sua nascita e sterminarono milioni di esseri umani, prima di essere fermati. Reclutato dal colonnello Hyrum Graff, che ha il volto di Harrison Ford, Ender si allenerà in un’accademia militare mirata ad addestrare i bambini più brillanti per porre fine alla guerra con la razza aliena.
Il film si articola principalmente intorno all’addestramento di Ender e dei suoi compagni, mostrando il progressivo miglioramento dei bambini e il rafforzamento della fiducia che provano l’un l’altro. Asa Butterfield riesce a interpretare questo cambiamento in modo fantastico, recitando in maniera magnifica. Paradossalmente gli attori di calibro più alto, quali sono Harrison Ford e Ben Kingsley, vengono quasi oscurati e sono posti in secondo piano rispetto ai ragazzi, che hanno un ruolo totalmente centrale all’interno della pellicola.
È interessante notare come il film sia basata interamente sulla psicologia del personaggio di Ender, con il passaggio dall’insicurezza iniziale alla confidenza nelle proprie doti finale, e in questo senso si stacca completamente dall’archetipo classico di film di fantascienza, andando ad analizzare principalmente quali sono le pulsioni che spingono qualcuno a lottare, e se in fin dei conti la lotta in sé sia mossa per un nobile motivo o solo per imporre la propria supremazia sul nemico.
Ender’s Game non è privo di difetti. Alcuni membri del cast forniscono prove un po' sottotono, e magari qualche scena può sembrare orchestrata in modo sbagliato, tuttavia non si tratta di imperfezioni che vanno a minare l’opera rendendola un banale film di guerra fantascientifico pieno zeppo di cliché.

Il film di Gavin Hood è quindi un lavoro particolare nel suo genere, che riesce a mostrare qualcosa di nuovo e che non sa di già visto agli occhi dello spettatore senza tediarlo con sequenze noiose o pesanti. Un ottimo film per chi è appassionato di fantascienza e vuole vedere qualcosa di diverso da quello che ci propone il grande schermo negli ultimi anni.

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