Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaAttacco al potere - Olympus Has Fallen

Attacco al potere - Olympus Has Fallen

Tra totale irrealtà e fantasiose, quanto inverosimili, battute ad effetto, Attacco al potere è un film che esce nelle sale, suo malgrado, in un momento che più tragicamente attuale non si può

Se dovessimo fare la recensione di un film d’azione in un momento 'normale' di uscite cinematografiche, ovviamente saremmo portati a non dargli più importanza di quanta ne abbia. In fondo l’action-movie è un genere che punta esclusivamente all’intrattenimento, tralasciando ogni tipo di considerazione più approfondita, ma questo non necessariamente deve essere considerato come un demerito, il cinema è anche questo. Purtroppo però gli ultimi, e quanto mai tragici avvenimenti di Boston, nonché le minacce da parte della Corea nei confronti degli Stati Uniti, pongono il film di Antoine Fuqua (Training Day, King Arthur) sotto una luce completamente differente. E’ molto triste da ammettere ma date le dolorose circostanze che attengono all’attualità, questo film potrebbe siglare un successo al box office più importante del dovuto.
Attacco al potere - Olympus Has Fallen racconta del rapimento del Presidente degli Stati Uniti d’America ad opera di un gruppo di terroristi della Corea del Nord. Dopo un fulmineo assaltano alla Casa Bianca, i criminali si blindano all’interno di un bunker segreto, situato proprio dentro la residenza al numero 1600 della Pennsylvania Avenue, a Washington DC, dal quale progettano un attacco nucleare attraverso le stesse testate statunitensi posizionate su tutto il territorio nazionale. All’interno dell’edificio rimane a presidiare 'l’avamposto' l'ex guardia del corpo del presidente, Mike Banning, unica speranza rimasta per salvare non solo il presidente ma l’intera Nazione.
Tra operazioni improbabili e grottesche, quanto inverosimili, battute di spirito inserite durante le operazioni di salvataggio, il film è talmente improbabile da provocare ben più di una risata. Questo tipo di intrattenimento, fine a se stesso, ricorda da vicino un tipo di cinema molto popolare negli anni Ottanta, che ha preso di diritto l’appellativo di cult, ma sicuramente declinato in questo film con uno sguardo meno violento ed esplicito. Gerard Butler, qui in veste anche di produttore, dimostra di possedere un’ironia alla Bruce Willis in Die Hard, ed Aaron Eckhart, seppur 'immobilizzato', nelle sue scene è assolutamente convincente nel ruolo del Presidente.

Se non fosse per delle virate patriottarde inaspettate, dove l’America è ancora una volta elevata a paladina di giustizia e democrazia, e dove immancabilmente i cattivi sono sempre gli altri, il film non potrebbe che essere giudicato per il grado di divertimento che è in grado di suscitare, tra esplosioni poderose e avvincenti sparatorie. Ma se in un film d’azione vuoi necessariamente risollevarne l’andamento puramente spettacolare per giocarti la carta della commozione, la cosa è del tutto fuorviante.

Vai alla scheda del film




Altro in questa categoria: « Nella casa Passione sinistra »

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.