Recensioni film in sala

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniIn salaAmiche da morire

Amiche da morire

Divertimento, risate e anche un tocco di giallo, per la commedia della regista esordiente Giorgia Farina, interpretata da Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore e Cristiana Capotondi

Metti una svampita che in circostanze losche fa amicizia con la 'bocca di rosa del paese', aggiungi a loro una zitella acida ma anche buffa e un bel po’ imbranata e il gioco è fatto: Amiche da morire racconta una storia che si svolge d’estate in un’isoletta non meglio precisata del sud Italia. In questo luogo strano, in cui le moderne tecnologie e Internet stridono con le superstizioni popolari e le vecchie comari retrograde, si assiste alla vita di tre donne che, pur diverse e con nulla in comune tra loro, sono costrette a far fronte comune in una situazione molto delicata.
Olivia (Cristiana Capotondi) è la classica moglie perfetta e svampita che attira sentimenti di rivalità tra le compaesane per la sua eterea bellezza, Gilda (alias Claudia Gerini) si guadagna da vivere col mestiere più antico del mondo e Crocetta (Sabrina Impacciatore) è la sfigata del gruppo che porta la nomea di iettatrice e per questo motivo gli uomini le stanno lontano.
Nonostante la regista ci tenga a rompere gli schemi, proponendo una comicità tutta al femminile in cui l’unico uomo protagonista (il commissario Malachia interpretato da Vinicio Marchioni) non è che una caricatura del maschio italiano, non sempre le risate sono frutto di un umorismo brillante. Mai volgare nei dialoghi e nelle situazioni anche più paradossali, ma talvolta risulta un po’ banale, anche se la trama si svolge in modo da non risultare alla fine scontata.
Il film si apprezza, senza troppe pretese, anzi è un tentativo coraggioso di sovvertire i canoni dei ruoli femminili (di solito madri, figlie, fidanzate o al massimo amanti) e creare personaggi ben strutturati, in grado di far ridere senza necessariamente essere la spalla dell’uomo capo comico.

A parte un fastidioso accento simil siciliano, che la Capotondi esaspera (almeno la Gerini sceglie di non adottarlo, con l’escamotage della donna di mondo che arriva dal continente), il film è piacevole e divertente. E la regista già non esclude la possibilità di un sequel.

Vai alla scheda del film

 

Altro in questa categoria: « Upside Down Ci vuole un gran fisico »

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.