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Cowboys & Aliens

La locandina italiana di Cowboys & AliensIn una cittadina del selvaggio West un gruppo di alieni pianifica di schiavizzare l’umanità: l’unica speranza di salvezza per il genere umano è rappresentata da un pistolero senza alcun ricordo del proprio passato. Mix di fantascienza e western in salsa action con Daniel Craig e Harrison Ford diretti da Jon Favreau, il regista della saga di Iron Man 

New Mexico, 1875. Un pistolero solitario e senza nome, rimasto privo della memoria, arriva ad Absolution, una cittadina in mezzo al deserto sotto il giogo di Dolarhyde, un facoltoso e dispotico mercante di bestiame che, grazie alla sua ingente ricchezza, ha instaurato una sorta di tirannia con cui esercita il suo controllo su tutto e tutti. Lo straniero è alla ricerca di risposte sul suo passato, ma la sua presenza ad Absolution non è ben vista dagli abitanti del posto. Poco dopo il suo arrivo inizia a verificarsi l’impensabile: la città viene attaccata da esseri mai visti prima, forze aliene che rapiscono uomini, donne e bambini, seminando morti e distruzioni. L’obiettivo degli extraterrestri è schiavizzare l’umanità per appropriarsi di tutto l’oro disponibile, una risorsa mineraria molto preziosa per la loro sopravvivenza. Solo il cowboy senza memoria può fermarli: mentre incomincia lentamente a ricordare chi è, scopre di custodire un segreto che potrebbe decidere le sorti del genere umano. Non può però fare molto senza l’aiuto degli altri: deve pertanto convincere Dolarhyde e gli abitanti di Absolution ad unire le forze per combattere il nemico comune.  

Blockbuster di fantascienza nei paesaggi del West sulle orme mitiche di Clint Eastwood, Sam Peckinpah, John Ford, più l’indimenticato Sergio Leone, tratto da una graphic novel di Scott Mitchell Rosenberg, Cowboys & Aliens rappresenta un naturale svolgimento, quasi una risoluzione, per la carriera di Jon Favreau, il regista che si era messo in evidenza al timone dei due capitoli della saga di Iron Man. Il suo nuovo lavoro è una variazione su un tema già trattato con il personaggio della Marvel: l’anti-eroe a confronto con una minaccia catastrofica. Questa volta tocca ad un pistolero senza nome, interpretato da Daniel Craig: ultimo di una serie di ‘cavalieri’ che appaiono all’orizzonte per poi scomparire allo stesso modo di come erano venuti, torna dal passato, combatte per salvaguardare il bene collettivo ed alla fine si vendica del male che gli ha portato via ogni cosa.
Favreau non è Ford o Eastwood: per lui, il western non ha nulla a che vedere con il mito della frontiera. Quello che gli sta più a cuore è il tessuto produttivo magniloquente ed impeccabile: sotto questo aspetto, bisogna riconoscergli il merito di saper muovere la macchina da presa con grande senso immaginifico tra i paesaggi del Vecchio West. Peccato però che la squadra Una immagine del filmdegli sceneggiatori (che annovera ben cinque rinomati scriptwriter: Roberto Orci, Alex Kurtzman, Damon Lindelof, Mark Fergus e Hawk Ostby) si dimentichi di dare originalità, credibilità e spessore agli eventi.  Ecco che quindi ben presto il film si trasforma in un baraccone elefantiaco che calpesta intelligenza e logica con la prepotenza visionaria del recente cinema americano, che sembra ormai non riuscire più a smarcarsi dal sincretismo forzato dei generi (azione, fantascienza, horror, fantasy, western e chi più ne ha più ne metta), una filosofia mutuata dal mondo dei comics. Così, tra esplosioni, combattimenti impossibili e tutto quanto possa fare spettacolo, si giunge all’epilogo stremati, senza la certezza di aver compreso la ragione degli avvenimenti.
Rovinoso nella sceneggiatura che trasuda incongruenze, il film ostenta, dunque, una fantasmagoria che sazia subito anche i palati meno raffinati per eccesso di eroismi fasulli. Dispiace per Craig e per Harrison Ford (che rivediamo nel ruolo del cattivo Dolarhyde), le cui buone interpretazioni servono a poco.

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