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A Natale mi sposo

La locandinaAnticipando di un mese l’uscita del consolidato cinepanettone, arriva in sala la commedia natalizia di Massimo Boldi. Nel cast oltre allo stesso Boldi, Vincenzo Salemme, Nancy Brilli, Massimo Ceccherini ed Elisabetta Canalis. Gag e situazioni comiche prevedibili e fiaccheGustavo Dandolo è un cuoco di origine milanese che vive a Roma e lavora in una trattoria insieme ad un gruppo di amici sgangherati quanto lui. Suo figlio Fabio è un adolescente pieno di sogni e soprattutto è innamorato di una ragazza che non può avere. Gustavo viene scambiato per un famoso chef e per questo viene mandato, insieme ai suoi colleghi, a organizzare il banchetto di un matrimonio molto raffinato nella località turistica di St. Moritz. Ma il matrimonio rischia di saltare a causa del figlio del cuoco, da sempre innamorato della futura sposa, una ragazza costretta da suo padre a sposarsi per interesse con un ricco banchiere svizzero. La ragazza vuole fuggire però con il suo vero amore Fabio e, aiutati da una serie di personaggi che fanno da corollario all’intera vicenda, forse ce la faranno. Anche quest’anno non poteva mancare il cinepanettone natalizio di Massimo Boldi, che dopo essersi diviso artisticamente dal suo alter ego romano Christian De Sica, esplora il genere da solo, ormai da alcuni anni e con un netto anticipo sul collega. I protagonisti arrivano tutti dalla televisione: Salemme, Ceccherini, Salvi, e la componente femminile Mannino e Canalis. Una pellicola diretta questa volta da Paolo Costella e nata con l’intento di ossigenare i bilanci forse in rosso della Medusa, qui in veste di casa di produzione, ma ormai è un dato certo che questo genere di intrattenimento popolare non porta a casa da tempo gli incassi sperati e il pubblico sembra preferire altro, nonostante gli introiti non siano comunque pochi.Una scena del filmCome avrebbe detto il compianto critico Lino Micciché con una intelligente boutade, questo è “cinema alimentare”, che aiuta a sfamare chi lo produce e chi lo interpreta. In effetti anche l’ennesima vicenda sentimentale di equivoci e battute al limite del volgare non risulta molto congeniale anche per un pubblico medio in vena di distrarsi e ridere per godersi il periodo prenatalizio. E così, nel tentativo di dar vita ad una critica sociale tra equivoci, adulteri, diseguaglianze tra borghesia arricchita e nuovo proletariato, si sfocia nel buonismo e in sentimenti “precotti”.Una sceneggiatura che vive di pretesti futili per trascinare la storia in un condensato di gag che non fanno ridere e in un voyeurismo spinto nei confronti di disinibite ragazze, in primis Elisabetta Canalis al suo massimo splendore in abitini succinti. Ecco perché questa pellicola ruota tutta attorno ad un unico elemento chiave: il sesso e tutto ciò che aiuta a vendere, in un’abilissima strategia di marketing, che unisce battute spinte e scene al limite dell’osceno, comunque sia davvero di cattivo gusto.Inoltre gli attori ripropongono i loro sketch e i loro personaggi televisivi, senza aggiungere nulla di più, alternandosi come in uno spettacolo comico televisivo già visto e già sentito, dove una colonna sonora assordante e un montaggio serrato riproducono un ritmo esagitato che stordisce.Insomma meglio evitare un’esperienza del genere,meglio puntare piuttosto sull’originalità di prodotti popolari più divertenti e originali.Vai alla scheda del film

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