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Wrong Turn 3 - Svolta mortale - Recensione

Mostruosi bifolchi dagli effetti speciali con la zip in evidenza contro assassini carcerati. Scontro tra titani per il terzo capitolo della saga Wrong Turn

Terzo film, terzo cambio alla regia: a questo punto è tutto il progetto che sembra prendere continuamente strade sbagliate. Disseminate di mediocrità, di incroci confusi confezionati in catena di montaggio e di segnaletica sbriciolata tra gli ingranaggi di una rivoluzione industriale cinematografica che nessun appassionato ha mai chiesto. Ora, se è tutto voluto per dare un senso alla saga, è geniale, altrimenti, più probabilmente, ci troviamo di fronte ad un disastro artistico ed a produttori che si arrampicano con le unghie rovesciate su pareti inaccessibili pur di rifarsi di quei due soldi che hanno investito.
Andiamo con ordine: dopo aver inizialmente puntato tutto sulla trama, poi sul diabolico binomio sesso/violenza e mollata - finalmente - per palese incapacità, l'idea di poter girare un horror ansiogeno e spaventoso, la Grande Mente Che Comanda l'intero progetto ha deciso la virata trash, con tanto di effetti speciali sfacciatamente ed orgogliosamente finti e tutto il retroscena di commedia fruibile dai fanatici del genere. Spostarsi in una nicchia, iper-specializzarsi e sposare la causa di pochi ma agguerriti fan sembra eccitante.
L'idea centrale di Wrong Turn 3 - Svolta mortale è di quelle che funzionano sempre: investi qualche minuto per delineare un antagonista da far detestare allo spettatore e poi rovesci la visuale facendolo scontrare con un cattivo ancora peggiore, mettendo in terzo piano i 'buoni'. A quel punto il gioco è fatto: lo spettatore, combattuto, non sapendo più da che parte schierarsi, si diverte del fatto stesso di essere caduto in questa trappola emotiva e di solito inizia a voler bene al cattivo che inizialmente odiava.
Dopo l'iniziale tripudio di sangue e protesi al silicone, arrivano come da copione le citazioni ai classici dell'horror: questa volta, però, sembrano non essere solo - come nei due precedenti - una pacchiana ed obbligatoria mascherata: paiono sentite, coccolate, ed allo spettatore non serve tanto di più, vuole solo poterci crederci per novanta minuti, mica cerca verità mistico esoteriche che gli cambino l'esistenza.
Bello duro lo scontro, nucleo centrale della pellicola, tra i due villain, tanto quanto è tesa e palpitante la lunga scena finale dentro la casa: che abbiano miracolosamente preso la strada giusta questa volta, rovinando la tradizione ed il senso stesso della saga? Il film non si risparmia in immagini politicamente scorrette, con donne brutalmente picchiate e bambini sgozzati. Ma, la cosa più riuscita, è che - finalmente - viene portato in auge, consacrandolo a Temibile Mostro Cinematografico, il biondo bifolco protagonista. Ora in primo piano e caratterizzato come si deve. Non si confonde più tra i tanti: è riconoscibile. Un nuovo brand su cui speculare, che, se ben gestito, potrebbe non sfigurare vicino a mostri sacri come Halloween, Nightmare o Venerdì 13.
I tanti pregi di questo discreto capitolo, purtroppo, si annacquano ancora troppo in una pellicola tutto sommato poco entusiasmante, con qualche momento morto e troppi comportamenti che trasudano 'ignoranza cinematografica'. Un vero peccato: questa volta gli ingredienti erano azzeccati. Infatti, bisogna ammettere che, quando accelera e rompe la noia, funziona davvero bene. C'è mancato un attimo che mi piacesse, ed invece si piazza vergognosamente poco sopra il secondo capitolo.Dei primi tre, comunque, è l'unico che potrebbe essere in qualche modo consigliabile.

Se continua così, il vero orrore che ricorderò saranno le ore perse a guardare questa saga. Compensate solo dal piacere di commentarla.
Il film è disponibile in download su iTunes.

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