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Videophilia (and Other Viral Syndromes) - Recensione (Festival di Rotterdam 2015)

Terzo e ultimo capitolo di approfondimento sui vincitori dell'Hivos Tiger Award al 44° International Film Festival di Rotterdam. Come per La obra del siglo, anche nel film del peruviano Molero si parla di verità con toni meno ascetici rispetto a Vanishing Point. Il contesto questa volta è Lima e il protagonista è la malattia del video e la connessa volontà di apparire dissoluta e inutile

Videophilia (and Other Viral Syndromes) non è un film su YouTube, non è girato come fosse un video amatoriale e non propone i contenuti eterogenei e tecnicamente poco convincenti del web. Il primo lungometraggio diretto dal peruviano Juan Daniel F. Molero racconta la contemporaneità attraverso un sottile equilibrio tra la realtà di un documentario e la finzione del cinema.
Luz e Junior, i protagonisti, sono due giovani di oggi. La ragazza ha 16 anni, vive con il padre e una sorella più grande. Luz (Muki Sabogal) ha un'amica con cui condivide la maggior parte della sua vita, in particolare quella virtuale sul web. In una dei suoi viaggi tra social, canali di chat e quant'altro la ragazza si imbatte in Junior (Terom), più grande di lei, che praticamente passa la sua intera giornata on line. Il suo regno sono i videogiochi, le ricerche, gli esperimenti video e soprattutto la pornografia amatoriale da lui prodotta e fruita di cui Luz ne è vittima. Dopo un paio di appuntamenti in cui i due si conoscono, infatti, decidono di fare sesso. L'amplesso, però, è filmato dalla videocamera nascosta negli occhiali di Junior che, una volta montato il video, lo diffonde sul web e lo passa ad alcuni suoi amici, innescando nella ragazza una reazione non troppo piacevole. Desolata e irritata dal comportamento infantile dei suoi amici che in occasione di una festa si 'distruggono' e distruggono la casa in cui si trovano, la ragazza decide, così, di staccarsi da quel mondo. Junior cerca di inseguirla, ma il suo sforzo è vano.
La storia può sembrare di finzione, ma in realtà è profondamente reale. Ciò che la rende tale è innanzitutto la recitazione degli attori che Molero lascia naturale e vera. I due protagonisti, insieme agli altri attori, anche nell'eccesso del delirio celebrale, fatto di droga, alcool ed ebrezza per il pericolo, si muovono a loro agio in queste vesti. A rendere ancor più reale la pellicola c'è il segno del regista. La sua macchina da presa perseguita e indaga le vite dei protagonisti. Conduce quasi chi guarda dentro le loro menti, attraverso un percorso graduale di acquisizione di nozioni sulle loro esistenze. Junior all'inizio appare come un ragazzo normale; successivamente si scopre la passione per i videogiochi, per le teorie di complotto governative e infine la sua massima aspirazione, ossia divenire un produttore di pornografia sul web, cominciando proprio dal filmato con Luz. Allo stesso modo della ragazza si scoprono a poco a poco le passioni per le chat, per le droghe e poi per il porno, e soprattutto per la visibilità, per la notorietà che la accomuna a Junior. L'accento suppletivo di verità è dato dalle inquadrature di Lima, il contesto, ampie e particolareggiate. Alle scelte narrative, inoltre, si uniscono quelle tecniche. Man mano che il climax di distruzione celebrale e di ideali dei personaggi procede, la pellicola di disintegra. Si sovrappongono sullo schermo le immagini di bassa qualità del web, le emoticon, i personaggi virtuali che popolano i social e soprattutto compare la grana della pellicola, ossia i pixel, come a voler quasi simboleggiare la fine della finzione cinematografica a vantaggio della verità del video web in un processo di quasi artisticità del mezzo.

Molero
, quindi, filma una generazione senza troppe prospettive in un modo reale e vivo. Il regista, però, non denuncia, ma testimonia, compone un disegno impietoso della deriva dei meccanismi mentali dei giovani di oggi stimolati dal web, dalla diffusione capillare del video e da quei 15 minuti di celebrità che concede.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 3

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Davide Parpinel

Del cinema in ogni sua forma d'espressione, in ogni riferimento, in ogni suo modo e tempo, in ogni relazione che intesse con le altri arti e con l'uomo. Di questo vi parlo, a questo voglio avvicinarci per comprendere appieno l'enorme e ancora attuale potere di fascinazione della settima arte.

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