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Safety Not Guaranteed

Immagine da Safety not GuaranteedStoria di relazioni e marginalità, in cui un gruppetto di affiatatissimi protagonisti riesce a fondere bene il tono leggero con l'approfondimento psicologico, Safety Not Guaranteed porta sullo schermo i tipi di una commedia indipendente nata negli Anni '90 in contrasto all'onda lunga dei modelli sociali rampanti ed omologati provenienti dal decennio precedente, e lo fa con garbo, fantasia e la giusta dose di empatia

Non è che io abbia poca stima di me stessa... piuttosto, ho poca stima di chiunque altro
(Daria Morgendorffer)

Era il 1997 quando nel contenitore e strumento di una delle prime tendenze globalizzanti manifeste, ovvero un media come MTV, il personaggio di Daria Morgendorffer cominciava ad avere un ruolo nell'immaginario degli adolescenti di allora (tra cui colui che scrive): una ragazzina marginale e stranamente (per l'epoca, erede diretta dell'omologazione propinata dai belli e bravi di Beverly Hills 90210 e prodotti similari) fiera di esserlo, annoiata e non disturbata dalla cosa, in un esempio che è forse il primo di paladina femminile delle tendenze alternativo-nerd (alcuni direbbero hipster) che travolgeranno un decennio più tardi spazi e nicchie ormai diventate voragini nei media sociali della Rete e giù giù sino al cinema, dove l'ammicco a una sottocultura come quella geek-(soft)nerd è ormai passato dal cinema indipendente di target teen a quello mainstream in cui fumetti, videogiochi, nostalgia e tecnologie digitali sono ormai pane quotidiano.
Una cricca nata da una costola della commedia indipendente americana, formata da qualche produttore di Little Miss Sunshine, dai fratelli Jay e Mark Duplass (che qui recita anche la parte del protagonista) e da un dinamico duo di esordienti come Colin Trevorrow e Derek Connoly in regia e scrittura, rispettivamente, in questo Safety Not Guaranteed porta sullo schermo la storia di una stagista, cinica e apatica proprio come la nostra Daria (e che guarda caso si chiama Darius), di un giornale di Seattle, e del suo viaggio in compagnia di un altro stagista, timido e indiano, e di un giornalista dal fare cazzone e con la testa ben lontana dal lavoro (per lui, il viaggio è una vacanza), alla ricerca di materiale sulla storia vera di uno strano tizio che ha postato sul giornale un annuncio per la ricerca di un compagno, nientemeno che per un viaggio indietro nel tempo. Si ride, si partecipa, si riflette: una commedia riuscita la misuri da quanto ti rimane in testa dopo la visione; e Safety Not Guaranteed persiste.
Lontano dalla vita di città, dalla società globale per come si è evoluta (?!), un gruppetto di personaggi in cerca di un centro di gravità permanente senza nemmeno accorgersene: la ragazza che per sua stessa ammissione non è mai stata felice (una calzatissima nella parte Aubrey Plaza), il ragazzo straniero timido e impegnato a fare qualcosa della sua vita senza mai godersela (un goffamente pungente Karan Soni), un protagonista apparentemente non sano di mente (Mark Duplass, sopra le righe con stile e anche una sottile ambiguità) che vuole costruire una macchina del tempo ed è convinto di essere sorvegliato e spiato da chissà quale agenzia federale (ma intanto lavora in un supermercato, perché la crisi è pur sempre crisi) diventano il fulcro di una storia di come normalità e pazzia si separino quel tanto che basta per non farci capire dove sia successo che il limite lo si sia passato nei fatti, e di come forse solo le relazioni tra le persone possono far fare un passo in avanti a chi è bloccato in un punto di vista, un angolo morto; ma in questi casi, dall'angolo morto in cui si sta fermi in prigione, si esce solo se ribalti la prospettiva e cominci a guardare attraverso i muri, a cercare nuove vie, a metterti in gioco.

E allora - come succede per chi viaggia indietro nel tempo senza sapere bene cosa incontrerà una volta arrivato - ti puoi anche preparare quanto vuoi, ma alla fine è pur sempre vero che (come nell'annuncio che dà il via alla storia): “safety is not guaranteed”; si viaggia a nostro rischio e pericolo, e tutto sommato pare proprio che il bello sia questo.

Il film è disponibile in download su Amazon.com. In Rete è facile reperire i sottotitoli in lingua italiana.

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