Recensioni film ai festival, in home video, streaming e download

Ti trovi qui:HomeCinema e dintorniFuori salaThe Eternal Zero (Far East Film Festival 2014) - Recensione

The Eternal Zero (Far East Film Festival 2014) - Recensione

Seconda guerra mondiale, lussuosissime battaglie aeree a bordo degli storici Zero Fighters. Ci si chiude il casco, si tira la leva e si vola. E poco importa se ci sarà da fare i conti con qualche lacrima di troppo e qualche spudorata esagerazione sentimentale

Presentato al sedicesimo Far East Film Festival, questo The Eternal Zero di Takashi Yamazaki è - filosoficamente - quanto di meglio ci si possa aspettare da un festival che urla la sua distanza (che spesso, in altri luoghi, si traduce in schiavitù) dal cinema, cosiddetto, d'Autore. Se si va a questo festival e ci si lamenta di un film del genere, si cambi aria.
Una bella sorpresa, soprattutto a livello estetico, con un cast credibile, acrobazie aeree esaltanti ed una storia di sacrificio non banale, semplice e popolare. Ma soprattutto lui: lo Zero, l'aereo simbolo della Guerra, un santuario che non si lima col passare delle generazioni. Messo lì, in bilico, amato e odiato, criticato come una strategia sbagliata, una volontà piegata e morti superflue.
Un film lunghissimo che non stanca mai, pieno di ritmo, solare e gentile. Un clima da cartone animato che solleva il morale di fronte a centinaia di film lunghi e lenti che provano ad avere spessore minando le capacità motorie e riproduttive dello spettatore a fine film.
La storia è di quelle ricche di buoni sentimenti (quindi a forte rischio fregatura): due nipoti vogliono indagare sul loro vero nonno dopo la morte della nonna. Dopo tanti racconti e letture, scoprono un uomo dapprima considerato un vigliacco e poi invece una persona sicura, fiera e combattuta, un esempio, uno per cui il sacrificio per gli altri era al primo posto. Niente di nuovo (specie in 'Oriente') ma - c'è da dire - che, avendo scelto un clima di Guerra, dove il sacrificio per la nazione poteva essere una scelta ovvia e realistica, decidere di girare un film sul sacrificio per i propri cari, sul sopravvivere in modo da poterli abbracciare di nuovo, infonde alla pellicola un retrogusto quasi originale.
La guerra procederà inarrestabile fino a far cedere anche il protagonista che, distrutto dalla violenza e dal dolore, troverà la strada spianata per fare scelte contrarie alla sua filosofia di vita ma perfettamente congruenti con la sua coscienza, chiudendo il film con un ghigno tra l'autoesaltazione e la soddisfazione. Bellissimo finale.

The Eternal Zero
è un mélo pieno d'immagini action di grande qualità. Molto popolare, molto romanzato, troppe lacrime ed eccessi emotivi teatrali. Un film che farà passare due ore col sorriso sia all'arpìa rinsecchita di congiuntivi, che al pubblico generico, genuino e con la lacrima facile.

Vai alla scheda del film

 

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

Questo sito utilizza cookie per il suo funzionamento. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni, leggi la Cookies policy.