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Tre attrici da morire

Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore, Cristiana Capotondi per una commedia dal sapore noir diretta da una giovane esordiente: ecco Amiche da morire. "Volevo realizzare un film diverso, che non gravitasse tutto intorno a uomini come avviene di solito", ci racconta la regista Giorgia Farina


Claudia Gerini, Sabrina Impacciatore, Cristiana Capotondi: si è svolta in un’atmosfera tutta 'al femminile' la presentazione alla stampa della commedia Amiche da morire, che non a caso uscirà il 7 marzo (alla vigilia della giornata dedicata al gentil sesso) nelle sale italiane.
Un cast formato da tre attrici tra le più amate dagli italiani, insieme all’esordiente regista Giorgia Farina. E all’unico protagonista maschile, Vinicio Marchioni, che in questa pellicola debutta come attore comico.

Giorgia Farina, com’è nata l’idea di un film con solo donne protagoniste?
Giorgia Farina: Molto spesso i personaggi femminili dei film italiani fanno solo da spalla a quelli maschili, non se ne avverte una presenza preponderante. Il motivo è questo: volevo realizzare un film diverso, che non gravitasse tutto intorno a uomini come avviene di solito. Sono partita da un quesito che immagino molte donne si pongano: a chi non è mai venuto in mente di ammazzare il proprio compagno?

Alle protagoniste, come siete entrate nei rispettivi ruoli e com’è andata sul set?
Claudia Gerini: Il mio personaggio è una donna molto chiacchierata di un piccolo paese, una sorta di escort che ho voluto proporre in chiave divertente e mai volgare. Con Sabrina Impacciatore siamo amiche da vent’anni, ma durante le riprese si è creato un bel feeling anche con Cristiana.

Sabrina Impacciatore: Per me è stato un film terapeutico. Le donne italiane devono necessariamente aderire a canoni di bellezza stereotipati e per me era un grande problema arrivare sul set con i vestiti castigatissimi che il copione richiedeva. Quando però ho capito che, nonostante questo, piacevo comunque, ho mollato l’analista!

Cristiana Capotondi: In questo film ho avuto la possibilità, oltre che di recitare con due grandi donne del cinema italiano, di partire dallo stereotipo della bionda svampita per poi costruire un personaggio fortemente caratterizzato, che mi ha permesso di fare cose divertenti.

Vinicio Marchioni, è il caso di dire beato tra le donne?
Vinicio Marchioni: Decisamente. Il mio ruolo, diverso da quelli più drammatici interpretati fino ad ora (che non rinnego, anzi!), è la divertente parodia dell’uomo che ovviamente soccombe di fronte alla forza di tre donne straordinarie. E poi, stare sul set è stato divertentissimo!

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