DVD a noleggio: Il ruggito di Sofia

17 Dicembre 2010

Pubblicato in Extra
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La Coppola nei videonoleggi con Somewhere, Leone d’oro alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia: storia di un attore alla deriva sullo sfondo di una decadente Los Angeles. E poi Chow Yun-Fat nei panni di Confucio, il grande pensatore cinese, nel biopic inedito di Mei Hu

Esistenziale. Johnny Marco ha una Ferrari per andare in giro e ragazze e pasticche sempre a disposizione per quando rimane a casa. Passa i suoi giorni in un beato torpore, finché un giorno la figlia undicenne Cleo, avuta da un matrimonio fallito, arriva inaspettatamente al suo lussuoso hotel costringendolo a guardare in faccia la realtà della sua vita. Leone d’oro alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia, Somewhere è grande cinema. Checché ne dicano i detrattori, è un film-cerniera nella filmografia di Sofia Coppola, finalmente in grado di dare pieno spessore con la sua macchina da presa alla durezza della vita fuori dallo schermo, rinunciando alla tentazione di allestire il set delle biografie di personaggi in declino in cui specchiarsi come un luna park pieno di attrazioni (basti pensare a Marie Antoinette). Dialoghi ridotti al minimo, musica poco invasiva, azione congelata: prevalgono situazioni apparentemente mute che parlano la lingua del cinema. In altre parole, la Coppola comunica molto con la sola forza delle immagini. Ovvero ha il dono di saper racchiudere un intero mondo interiore in una sola inquadratura (a partire dallo splendido incipit), cosa sempre più rara nel cinema di oggi.

Chow Yun-Fat nei panni di Confucio Storico. Cina, VI secolo a.C., l’antica dinastia Zhou è pericolante. A corte, i signori feudali litigano su ciò che rimane dell’Impero, con la speranza di riunire il regno sotto la loro bandiera. È il cosiddetto periodo della Primavera e dell’Autunno: un tempo di guerra, di nuove idee, di nuove opere. Confucio, un pensatore nato in una delle aristocrazie in declino, spera di poter cambiare il disastroso corso storico del periodo della Primavera e dell’Autunno e degli Stati Combattenti. Lavora con dignità, coraggio ed ambizione come funzionario del regime di Lu. Attraversa i regni, condividendo la sua saggezza. Alla fine torna nella sua casa, cercando l’unico rifugio in cui può insegnare ai suoi discepoli e finire gli scritti che resteranno eterni. Inedito in Italia, Confucio di Mei Hu ripercorre, con l’enfasi retorica tipica dei biopic di stampo agiografico, le gesta di un uomo che è diventato uno dei più grandi saggi della Storia. Nei panni del protagonista troviamo la star hongkonghese Chow Yun-Fat. Il padre del pensiero etico e filosofico orientale era già stato al centro di un film del cinese Fei Mu, un classico del 1940 recentemente restaurato che, nonostante i segni del tempo, risulta di gran lunga più moderno nell’approccio al personaggio e nel linguaggio che lo vivifica sullo schermo rispetto alla pellicola di Mei.

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